Sembra l'ennesimo romanzo sulla grande tragedia, invece no: dopo pochissime pagine, anzi righe, diventa chiaro che narrativamente ha una potenza inusuale e i personaggi sono molto forti, incredibilmente vicini, per dirla con il titolo del film di Stephen Daldry, fuori concorso alla 62ma Berlinale. Se il romanzo risucchia il lettore, l'adattamento cinematografico è coinvolgente, a tratti debordante e meno crudele del testo originale ma in sintonia perfetta con l'esuberante piccolo protagonista. Fuori e dentro lo schermo. Che ha un talento fuori del comune come lo scrittore che lo ha creato Jonathan Safran Foer. Lo stesso del caso letterario Se niente importa, l'inchiesta sugli allevamenti intensivi e dell'esordio-autobiografia Ogni cosa è illuminata, diventata anche in questo caso un film (con Elijah Wood). Il motore scoppiettante di Molto forte, incredibilmente vicino si chiama Oskar, ha 9 anni e passa la maggior parte del tempo a fantasticare: dalla sua mente escono trame laboriose, tesori che non esistono, oggetti prodigiosi e inutili. Tanta iperattività ha una premessa brutale e difficile da accettare: il padre (Tom Hanks) è scomparso dopo sei messaggi lasciati in segreteria: "Ciao, c'è qualche problema qui alle Torri Gemelle, ma è tutto sotto controllo". "Per finire con la supplica: sei li? Se ci sei rispondi". È una data fatidica: l'11 settembre 2001. Qualche giorno dopo Oskar trova una busta indirizzata a un misterioso signor Black e una chiave: due elementi che diventano fondamentali per riallacciare il rapporto col genitore perduto e per compensare un vuoto affettivo che la madre (Sandra Bullock) non riesce a colmare. Inizia un viaggio per le strade di New York, alla ricerca di Black e di indizi (decisivo soprattutto l'incontro col nonno), che alla fine gli daranno, la risposta che cerca. In un primo tempo, Daldry sembra maneggiare in modo sicuro lo script che lo sceneggiatore Eric Roth gli ha messo a disposizione. Purtroppo l'operazione gli sfugge di mano anche se il risultato e' spesso toccante. Quel che resta davvero di un film di oltre 2 ore sono il giovane protagonista Thomas Horn, mattatore a Berlino, in un'interpretazione straordinaria, e Max von Sydow da Oscar.