“Sono rimasto folgorato dal carisma di Nichi Vendola fin dalla prima volta in cui lo vidi, ormai nel lontano 2005, al punto da voler realizzare il film che Alessandro Contessa mi aveva più volte suggerito”. A parlare è Gianluca Arcopinto, che esordisce raccontando la genesi del cofanetto Le parole del futuro, dedicato al governatore pugliese. Una raccolta composta da tre documentari e un libro, edita da Lìmina e distribuita da Feltrinelli a partire da oggi. “Per dare spessore al progetto - spiega il produttore - ho deciso di coinvolgere il mio caro amico e grande cineasta Corso Salani, che ha lavorato parallelamente a me, creando un vero e proprio pedinamento del Vendola privato - più che del personaggio pubblico - durato 33 giorni durante la campagna elettorale del 2005”. “C'è un posto in Italia - interviene Margherita Orkiszewska Salani - è un progetto diverso da quelli a cui mio marito ci aveva abituato: è un road movie da cui emerge l'eccezionale rapporto creatosi fra due uomini, fatto di grande rispetto e umanità, di vicinanza e, al tempo stesso, di riservatezza”. E Arcopinto sottolinea: “Nonostante questa sia la pellicola meno riconoscibile di Corso - per via del montaggio rapido e del ritmo sostenuto imposto dalla vita di Nichi - conserva in sé l'elemento più importante della sua poetica: l'insistenza dello sguardo”.
Il cofanetto, quindi, non vuole essere solo un omaggio “all'unica speranza del nostro futuro” (Arcopinto), ma anche un'occasione per celebrare il filmaker fiorentino recentemente scomparso, nel cui nome si è da poco costituita un'Associazione ed istituito un Premio per i registi emergenti, consegnato nell'ambito del prossimo Trieste Film Festival (uno dei più amati da Salani). “Entrambe le iniziative - racconta Margherita - hanno come scopo il contribuire alla conoscenza e alla diffusione delle opere edite ed inedite di Corso, non solo cinematografiche ma anche letterarie, come i diari scritti durante la sua esistenza”. “Inoltre - prosegue la Presidentessa dell'Associazione - stiamo lavorando alla creazione di un archivio, che probabilmente avrà sede a Losanna, e alla promozione dell'attività dei giovani cineasti, nello spirito e nella pratica, che ha contraddistinto il suo percorso poetico”.