“All'inizio non volevo fare questo film, perché non sapevo niente di pedagogia. Ho raccontato i bambini attraverso il lavoro dei maestri”. Così il regista Edoardo Winspeare parla di Sotto il Celio Azzurro, documentario su una piccola scuola materna capitolina, presentato allo scorso Festival di Roma e in sala dal 30 aprile con Fabulafilm in 5 copie.
“Abbiamo girato per un anno intero, decidendo di non fare interviste. C'era tanto materiale che poi è stato montato in 4-5 mesi”, dice Winspeare, sottolineando: “Mi interessava l'aspetto umano. I bambini sono tutti uguali, neri, ricchi, atei, e i maestri fanno di tutto per insegnar loro a non aver paura degli altri”.
Nato nel 1990 al Celio, quartiere nel cuore di Roma , Il Cielo Azzurro è il primo centro multiculturale in Italia: “Edoardo ha dato uno dei possibili tagli, ma non c'è niente di artefatto e - afferma il maestro Massimo - senz'altro ci rappresenta. Purtroppo, la situazione è rimasta invariata: qui accadono cose che smentiscono le più comuni credenze, è una scuola piccola, ma come Galilelo viene da dire: “Guardatela!””.
E un altro maestro aggiunge: “Edoardo era diventato parte della scuola, tanto che i bambini gli chiedevano di allacciargli le scarpe! Si dovrebbe investire nella prevenzione del disagio sociale, non nella repressione, sarebbe anche più economico”.
A concludere un'ex alunna, etiope da 30 anni nel nostro Paese, che ogni anno deve rinnovare il permesso di soggiorno “nonostante ho il cuore tricolore e sono italiana”: “Il Celio Azzurro è un pezzettino di paradiso sulla Terra, ora cerco di dare alla società quel che loro mi hanno dato”.