"Più che registi ci sentiamo la mamma e il papà dei nostri quattro baby-attori". Walter Salles e Daniela Thomas li hanno virtualmente adottati i giovani fratelli di Linha de passe, un film che definiscono "sulla fratellanza", a differenza di Central do Brasil che era "sulla patria".
Terza collaborazione tra i due cineasti carioca, il film nasce da una condivisione totale, dalla genesi al compimento. Obiettivo: "Mostrare un Brasile che si vuole re-inventare senza romanticismo" ma soprattutto "sui giovani e fatto dai giovani: il 99% delle persone coinvolte nella pellicola - cast artistico e tecnico - è composto da esordienti. Per noi è un vero successo perché nel nostro piccolo è un modo per mostrare dove e come sta procedendo il Paese, che ha capito l'importanza di puntare sulla gioventù".
Scevro da cliché, Linha de passe mostra le periferie (nella fattispecie San Paolo) con gente "reale", tra sogni e disagi. "I quattro fratelli sono figli della stessa madre ma con padri diversi e la mancanza della figura paterna è metafora fondante di tutto il Paese, abbandonato dai "padri" portoghesi subito dopo la colonizzazione". Ognuno dei quattro segue il suo percorso di ri-nascita: dalla "peneira" (reclutamento calcistico) di Dario, al cammino spirituale tra gli evangelici di Dinho, dal tentativo di gestire una precoce paternità di Denis fino al piccolo Reginaldo - nato da un padre nero e dunque con il complesso di essere più "colorato" degli altri - che cerca suo padre alla stazione degli autobus in quanto conducente di un mezzo pubblico. "Il Brasile cambia ogni due giorni. È un'assurdità permanente. Si reinventa in continuazione. La fiction suddivisa in diverse micro-storie ci ha permesso di raccontarlo, meglio di un documentario. La violenza è presente perché esiste e si tocca con mano quotidianamente, specie in metropoli come San Paolo, scelta apposta per il suo spirito metropolitano ed esente da distrazioni come Rio. Non dimentichiamoci che in Brasile vengono uccise 65mila persone all'anno e l'80% sono giovani. Praticamente lo stesso numero dei militari americani in Vietnam".  Ispirato da una storia vera, Linha de passe segue il modello realistico nella scelta di persone che sono "veramente quello che appaiono nel film: i calciatori, i fedeli della chiesa che ci hanno accolto a girare mentre pregavano veramente, i conducenti degli autobus". Una lezione che Salles ammette aver raccolto anche dal Neorealismo italiano: "I primi film di Visconti e in particolare Rocco e i suoi fratelli per questo film, ma anche Rossellini e Pasolini: non dimentichiamo che il Cinema Novo deve infinitamente a quello italiano".