Il 14 luglio, presa della Bastiglia, per i francesi è un giorno speciale. Le persone di tutte le età si spingono fuori casa per festeggiare anche una sorta di rivoluzione personale che comprende anche vivere dei nuovi amori. Molti quindi i flirt nati il 14 luglio come quello tra Hector e Truquette, due dei protagonisti di La Fille du 14 juillet. Commedia scatenata condita di una comicità a tratti surreale l'opera prima di Antonin Peretjatko, 300.000 euro di budget, è esplosa prima alla Quinzaine di Cannes e poi ai botteghini francesi grazie anche all'appoggio dei critici e al passaparola di spettatori entusiasti.  Un caso, insomma. A Taormina dove La Fille du 14 juillet è presentato in anteprima italiana nella sezione "Brivido e Risate", il regista mostra di essere ancora sorpreso del successo che lo ha travolto. Veramente non si aspettava un'accoglienza del genere?Francamente no. Pensavo che il film sarebbe stato giudicato come una delle tante commedie prodotte negli ultimi anni, ma per fortuna mi sbagliavo. Ho messo molto impegno per realizzare qualcosa di diverso, ma non sempre si ottiene ciò che si vuole. Prima di questo film avevo girato diversi corti di fronte ai quali la reazione è stata sempre contrastante, c'è stato chi li ha amati da morire e chi invece li ha proprio detestati. Mi aspettavo un'accoglienza simile, mai avrei immaginato che La Fille du 14 juillet piacesse praticamente a tutti. In Francia è uscito da un paio di settimane in quaranta copie ma già dopo il primo week end hanno dovuto aumentarne il numero. Una soddisfazione anche il fatto che lo stiamo vendendo in tutti i paesi del mediterraneo, Italia compresa, si vede che la comicità di cui mi servo e la storia sono particolarmente adatti a noi dell'Europa del sud. Come è riuscito a raccontare una storia complessa  e con molti esterni avendo a disposizione solo 300.000 euro?Calcolando tutto prima di girare ed evitando gli sprechi fino all'inversimile. Per fare un esempio concreto, quando si gira in interni si allestiscono scenografie più ampie di quelle che poi saranno inquadrate dalla macchina da presa. Nel nostro caso no, avevo uno story board articolatissimo con già definite tutte le inquadature per cui ho potuto far preparare solo lo spazio realmente inquadrato. E anche per quanto riguarda i ciak, abbiamo provato così tanto che sul set ogni volta avrei potuto dire : « Buona la prima ». Il film è pieno di riferimenti cinematografici, da Buster Keaton a Chaplin, da Risi a Fellini a Moretti, ma il tutto è lasciato passare con una leggerezza che purtroppo i registi troppo cinefili non sempre praticano. Keaton e Chaplin ci sono, del resto adoro la slapstick, ma è soprattutto la commedia all'italiana ad avermi influenzato. Considero Risi una sorta di maestro e infatti nel film ho citato apertamente Il sorpasso mettendoci una spider con un clacson simile a quello dell'auto di Gassman. La commedia italiana è una fonte inesauribile di ispirazione, mi ha insegnato a usare il genre per parlare di cose serie. In questo senso La Fille du 14 juillet è esemplare perché punta l'attenzione sulla mancanza di lavoro dei giovani.Francia, Italia, Spagna, tutta Europa è attraversata dalla stessa crisi. L'assenza di un orizzonte induce i giovani a vivere alla giornata, inventandosi mille espedienti pur di sopravvivere. Nella realtà andare avanti è molto duro, io l'ho voluto raccontare facendo ridere ma penso di indurre lo stesso a riflettere. Ma non vorrei sembrare impegnato a tutti i costi, mi ritengo soddisfatto anche se lo spettatore si limita a godere della comicità delle situazioni e delle battute. I titoli di testa scorrono su immagini di una parata del 14 luglio e mostrano militari e politici, Sarkozy compreso, prima muoversi  a velocità normale poi in modo sempre più accelerato. L'effetto è esilarante, una presa in giro ottenuta con il minimo sforzo.C'era poco da intevenire, lo spettacolo che il potere offre di sé è spesso ridicolo solo che non ce ne accorgiamo. Ho voluto far capire che basta un tocco per mostrare il re è nudo. E' vero che ha girato in 16mm?Volevo far rivivere un sapore d'epoca, da anni 70',  anche se il film ha un'ambientazione contemporanea. Il risultato è esattamente quello giusto. La fotografia ha una grana e dei colori che non avrei ottenuto in altro modo. Un'ultima domanda non può che riguardare il cast. Attori sconosciuti, in sintonia perfetta, e  bravissimi.Senza di loro il film non si sarebbe fatto. Sono tutti debuttanti tranne uno che aveva già partecipato a un programma comico in tv, ma siccome io non la guardo praticamente non sapevo chi fosse. Li ho scelti separatamente per le loro qualità assumendomi il rischio che poi tra di loro non si creasse alcuna alchimia, invece una volta sul set mi hanno sorpreso. Hanno regalato ai loro personaggi una verità e una freschezza straordinarie, rendendo credibili situazioni e dialoghi che possono sembrare   improvvisati e che invece sono stati calcolati al millesimo e recitati alla lettera.