Una conoscenza preliminare dell'universo Hasbro è più che mai opportuna. Altrimenti  la girandola di nomi classicheggianti (Optimus, Megatron, Decepticon, etc…), la somiglianza dei simboli che identificano le fazioni in guerra e l'isomorfismo tra i robot potrebbe generare confusione. La vendetta del caduto, secondo atto cinematografico della leggendaria saga dei Transformers (i robot alieni sono stati prima giocattoli, poi cartoons, quindi fumetti), complica ulteriormente le cose moltiplicando gli scenari narrativi e aggiungendo nuovi personaggi alla storia. Il film arriva due anni dopo il primo felicissimo esperimento big screen (Transformers è stato il terzo incasso del 2007, con 700 milioni di dollari al box office internazionale) confermando al timone lo specialista in blockbuster Michael Bay e i due beniamini  protagonisti- divenuti nel frattempo costosissime star - Shia LaBeouf e Megan Fox. Tutti e tre hanno disertato Roma e la conferenza stampa di lancio del film, che arriverà in Italia il prossimo 26 giugno in "almeno" 500 copie distribuite dalla Universal. Al posto loro, accompagnati dal produttore Lorenzo di Bonaventura, sono arrivati i tre simpatici e sconosciuti co-protagonisti: Josh Duhamel, Tyrese Gibson e Ramon Rodriguez. I primi due, che erano apparsi anche nel precedente, interpretano due dei militari che gestiscono l'alleanza umana con gli Autobots - i robot buoni - per la salvaguardia del pianeta contro i temibili Decepticons. Sanno di essere dei semplici comprimari del progetto e non se ne curano, anche se Duhamel (secondo People tra i 50 uomini più sexy al mondo) confessa un po' di "gelosia per tutti questi meravigliosi robot, che sono i veri protagonisti del film". Rodriguez è invece una new entry del franchise e un fan esagitato dei Transformers ("Da piccolo collezionavo action figures della Hasbro",confessa). La sua trepidazione sul set era a tratti incontenibile: "Non ti stressare, continuava a ripetermi Shia, tanto il pubblico non guarda noi, ma i robot". E così i robot, "semplici pali con i quali eravamo chiamati ad interagire sul set con tutta l'immaginazione possibile" chiosa ironico Gibson, sono stati la preoccupazione principale in fase di lavorazione: "Abbiamo lavorato con i maghi degli effetti speciali  - spiega di Bonaventura - cercando di ottenere maggiore fluidità nel movimento dei Transformers". E aggiunge: "Progetti come questi richiedono una pianificazione molto precisa, ogni dettaglio va tarato prima, per evitare che i costi di produzione aumentino eccessivamente e che gli attori non si facciano male". "Non avrei mai immaginato - gli fa eco Rodriguez - che un film potesse costare tanta fatica. E pericolo. Eravamo sempre vicini alle esplosione, troppo vicini". Allo sforzo fisico gli attori hanno abbinato anche una buona dose di creatività: "Michael (Bay, ndr) cambia il copione da un giorno all'altro - dice Duhamel - e  noi attori siamo costretti a improvvisare parecchio". I quattro ambasciatori rigettano poi l'accusa di militarismo che qualche giornalista ha mosso al film: "Non volevamo realizzare un depliant del pentagono. Tutti gli arsenali e i congegni militari che si vedono sono funzionali alla storia", risponde per tutti il produttore. Infine una notizia per i fan. Transformers 3 si farà, uscirà nel 2012 ma sarà senza i famigerati Dinobots, i Transformers con l'esoscheletro da animali preistorici: "Li avevano introdotti - taglia corto di Bonaventura - nella serie a cartoni animati provocando un vertiginoso calo di ascolti. Non li vogliamo".