"Settecento persone hanno lavorato a questo film e nessuna di loro aveva mai realizzato un lungometraggio d'animazione" così dichiara Luc Besson, a Roma per presentare Arthur e il popolo dei Minimei in sala dal 9 febbraio, distribuito dalla 01 in 350 copie.
Quella del regista francese è un'affermazione per sottolineare l'importanza di aver girato un film d'animazione in Europa "dando la possibilità ai nostri tecnici di imparare e di lavorare nel proprio paese, senza bisogno di espatriare". Besson, europeista convinto, (la sua casa di produzione si chiama Europa corp.!), tiene però a sottolineare come la stato francese (nonostante preveda numerosi modi per finanziare un film) sia sempre stato assente nei suoi progetti: "Prima non ero conosciuto, ora lo sono troppo". Primo film di animazione del regista di Leon, Nikita e Il quinto elemento, Arthur e il popolo dei Minimei è un omaggio al mondo dell'infanzia. Omaggio che Besson aveva cominciato con la scrittura della saga dei Minimei che ha venduto 80mila copie solo in Italia,  edito dalla Mondadori e 650mila in tutta Europa.
Protagonista è un bambino che vuole a tutti i costi aiutare la nonna che, dopo la scomparsa del marito, si trova costretta ad abbandonare la vecchia casa di famiglia a causa di debiti. Il tenace ragazzino sa che nel giardino di casa il nonno aveva seppellito un tesoro fatto di preziosi rubini e vuole tentare l'impresa che non riuscì al vecchio: entrare nel regno dei Minimei, piccoli e abili folletti, che si trova proprio sotto il giardino. Comincia la simpatica avventura con un incantato mondo di buoni e cattivi. Una splendia principessa (nell'originale ha la voce di Madonna) di cui il piccolo Arthur si innamora. Con un finale che presagisce il sequel. "Volevamo vedere l'accoglienza del pubblico - sottolinea Besson - prima di pensare agli altri progetti". E visto il risultato più che ottimo in tutta Europa sono pronti per i prossimi. "Il secondo e il terzo li gireremo assieme - ha detto il regista - anche perché la storia è la stessa". Previsione d'uscita per il 2009 e 2010".
Con un investimento di 65milioni di euro il suo Arthur e il popolo dei Minimei, vuole essere un messaggio preciso "l'Europa ce la può fare".