Frank Miller è tornato. Dopo Sin City e in attesa del prossimo sequel, il geniale graphic novelist americano trova un nuovo adattamento cinematografico con 300. Ispirato alla sua omonima opera, il film è diretto da Zack Snyder, al secondo lungometraggio dopo L'alba dei morti viventi. Grazie a live action e computer graphic - ma il film è girato in pellicola - 300 si pone sulla scia formale di Sin City per raccontare la leggendaria battaglia delle Termopili in cui il re Leonida (Gerard Butler) e i suoi trecento soldati spartani combatterono fino alla morte per fermare il re persiano Serse e il suo imponente esercito. In Italia 300 uscirà in aprile distribuito da Warner Bros., nell'attesa il regista Zack Snyder ha presentato  alcune sequenze del film, "a cui è arrivato dopo un lungo viaggio condiviso con il produttore Gianni Nunnari, che ha acquistato i diritti cinematografici della graphic novel di Miller". In effetti, il progetto ha incontrato numerose difficoltà: "Quando abbiamo proposto lo script e una sequenza prova alla Warner, lo studios stava girando Troy: abbiamo dovuto soprassedere, e nel frattempo ho girato il remake dell'Alba dei morti viventi". "Quando il progetto è finalmente decollato - prosegue Snyder - ho contattato Gerard Butler per il ruolo di Leonida, mentre i suoi "guerrieri" li ho trovati in Inghilterra. Poi abbiamo girato interamente in studio a Montreal". Dalle prime sequenze viste, lo stile formale di 300 alterna panoramiche e carrellate ipercinetiche, dove la fisicità la fa da padrone (Butler e compagni hanno passato oltre due mesi ad allenarsi in palestra), a scene in slow-motion che - dice Snyder - "vogliono conservare l'eredità pittorica delle strips di Miller". Il punto di vista - nel fumetto e nella qui fedele trasposizione cinematogarfica - è quello degl spartani, non manicheamente presentati quali buoni, ma compiutamente eroici nell'accezione milleriana del termine. In questa prospettiva soggettiva, l'imperatore Serse appare alto tre metri e gli elefanti impiegati dai persiani giganteschi, mentre gli Immortali (le guardie personali dell'imperatore) appaiono come nel comics molto simili a dei ninja. Snyder sconfessa apertamente che il film offra risvolti politici attuali: "Non vi troverete Bush - dice - ma d'altronde uno la politica se vuole la trova pure tra le mosche di un cartone animato...". Viceversa, sottolinea come "gli spartani siano pronti a sacrificarsi per non perdere tutto quello che hanno alle spalle, patria, moglie e figli ugualmente minacciati dall'avanzata persiana", ma ponendo l'attenzione " sulla storicità delle vicende narrate: oggi morire sul campo di battaglia in Occidente non è più la massima ambizione di un uomo". "Certamente - prosegue - se spartani e persiani anzichè combattere fino alla fine si fossero abbracciati oggi avremmo un mondo diverso". Da ultimo, Snyder ha rivelato che "il progetto di adattare Watchmen, una graphic novel di Alan Moore, è a buon punto: presto presenteremo allo studios una prima sequenza prova".