“Maureen Kearney è debole, ma rappresenta una minaccia al potere costituito, per questo viene punita”. Parola di Isabelle Huppert, che dopo La Padrina – Parigi ha una nuova regina (2020) ritrova il regista Jean-Paul Salomé in La syndicaliste, in Orizzonti alla 79. Mostra di Venezia e prossimamente in sala con I Wonder Pictures.

Nel cast Grégory Gadebois, François-Xavier Demaison, Pierre Deladonchamps, Alexandra Maria Lara, Gilles Cohen, con la partecipazione di Marina Foïs e Yvan Attal, il dramma inquadra la vera storia di Maureen Kearney (Huppert), rappresentante sindacale della centrale nucleare di una multinazionale francese, che divenne un’informatrice, denunciando accordi top-secret. Sola contro il mondo, lottò contro ministri e capitani d’industria per portare alla luce lo scandalo e difendere oltre 50mila posti di lavoro. La sua vita venne sconvolta quando fu violentata in casa propria: le indagini si svolgono sotto pressione, da vittima Maureen diventa sospettata.

“Il cinema – osserva l’attrice – non ha il compito di infondere coraggio, io ho deciso di fare un film. La storia vera vira verso la finzione: non è che non mi interessi la realtà, ma il cinema prende il sopravvento, altrimenti sarebbe stato un documentario”. Sulla reazione allo stupro di Maureen, Huppert prosegue: “Non so come reagisca una donna violentata, immagino ci siano modi diversi, anche estroversi. Il clima di sospetto che aleggia su Maureen è interessante: da attrice, l’ho reso credibile, senza favori ne diminuzioni. Lei è una combattente, profondamente ferita dallo stupro e dai successivi dubbi: ci mette coraggio e dignità”.

Ma quali sono i suoi nemici? Risponde Salomé, “Maureen è da sola contro gli uomini che fanno parte dell’élite, vengono dalle grande école, lei invece è una sindacalista che appartiene al popolo, e viene punita”. E non c’è solidarietà di genere nella sua parabola: “La giudice – prosegue il regista – la tratta con freddezza, perché subisce a sua volta le pressioni politiche in un processo fortemente mediatico”.

Ma quanto è conosciuta in Francia la storia di Maureen Kearney? “È poco noto il fatto di cronaca, destra e sinistra non hanno interesse a farlo conoscere, né Hollande né Sarkozy si sono adoperati. Spero il grande pubblico con La syndicaliste potrà finalmente essere edotto del calvario di questa donna”.