Hill Harper, ovvero il Dr. Sheldon Hawkes di CSI: NY, è a Roma per partecipare a una serie di incontri con gli studenti delle medie superiori, organizzati dall'Ambasciata Americana. "È importante confrontarsi con le altre culture perché ci fa capire che non siamo tanto diversi", spiega Harper, a cui non dispiacerebbe lavorare nel nostro paese. "Si potrebbe fare CSI:Roma", scherza l'attore, al momento immerso in tour che lo porterà a Firenze e Bologna per il festival Youngabout, mentre a Roma ritornerà per la terza edizione del Fictionfest, in programma dal 6 all'11 luglio.
Sostenitore e amico personale del neo presidente Barack Obama, Harper scherza sul suo rapporto con l'ex-collega di Harvard: "Da quando è stato eletto è molto impegnato e non giochiamo più a basket come una volta". Per il resto, assicura, "le cose tra noi non sono cambiate. Non intendo stargli col fiato sul collo come fanno molte persone quando i loro conoscenti raggiungono posizioni importanti. Gli lascerò il tempo di ingranare col suo lavoro e continuerò a dare sostegno alle sue iniziative, soprattutto quelle di volontariato".
Pur non escludendo la possibilità di un futuro nella politica, Harper per ora preferisce dedicarsi ancora alle sue attività filantropiche, rivolte in particolare a garantire il diritto allo studio anche ai ragazzi più disagiati, perché "la scuola è una struttura portante, indispensabile per realizzare i propri sogni".
E riguardo alla possibilità di influenzare l'elettorato attraverso il piccolo schermo, l'attore di una delle serie più famose a livello internazionale non ha dubbi: "Tutta la cultura popolare, dalla musica alla tv, ha un impatto, a volte positivo e a volte negativo. Ogni tanto rafforza degli stereotipi, ogni tanto aiuta ad abbatterli: spesso ho rifiutato ruoli che denigravano l'immagine degli afroamericani, anche se mi avrebbero reso più ricco e più famoso. Quando scelgo una parte, lo faccio sempre pensando al messaggio trasmesso al pubblico".
Per questo, Harper è sicuro "dell'enorme portata simbolica" dell'elezione di Obama, pur sapendo che "questo non farà scomparire di colpo il razzismo, la bassa percentuale di ragazzi di colore con un diploma di maturità o l'altissimo tasso di delinquenza tra i latini e gli afroamericani".