Doppio riconoscimento collaterale a Cannes per Das Weisse Band di Michael Haneke: il premio Fipresci della critica internazionale e la menzione speciale della Giuria Ecumenica, per "l'esortazione a vigilare sui sintomi della violenza, che da privata si fa sociale e politica".
La giuria Fipresci presieduta dall'americano Mike Goodridge ha premiato il film di Haneke nella competizione ufficiale, Politist, adjectif di Corneliu Porumboiu in Un Certain Regard e Amreeka di Cherien Dabis, in cartellone alal Quinzaine des Realisateurs, per le sezioni parallele.
Viceversa, nel suo 35esimo anno a Cannes, la giuria ecumenica, presieduta da Radu Mihaileanu (regista di Train de vie e Vai e vivrai) e composta da Alina Birzache, Claudette Lambert, Serge Molla, Federico Pontiggia e Jean-Michel Zucker, ha assegnato il suo Premio a Looking for Eric di Ken Loach "per il suo approccio umanista, ottimista e umoristico alle crisi delle societa' attuale. Il film ritrae dei valori spesso minacciati dall'attualità, quali amicizia, solidarietà, famiglia e dialogo, che il mitico Cantona riassume in una battuta: "La mia migliore azione che ricordi non è un gol ma un assist". Fuori dallo statuto della giuria ecumenica, i giurati hanno voluto poi assegnare un anti-premio all'Antichrist di Lars Von Trier, "Il film più misogino del "piu' grande regista al mondo", come si è definito lo stesso Trier.