20 anni fa cadeva il Muro di Berlino. Unendosi alle celebrazioni in corso in tutto il mondo, la redazione di Cinematografo.it vuole in qualche modo ricordare come, anche alcuni film, nel corso del tempo, abbiano voluto descrivere la vita durante e dopo il periodo della cortina di ferro. Dal recente, bellissimo Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck, premio Oscar nel 2007 per il miglior film straniero, incentrato sugli anni bui della repressione mossa dalla Stasi nell'ex DDR, al brillante Good Bye Lenin! (nel video) di Wolfgang Becker, film del 2003 in cui il giovane Alex (Daniel Brühl), per evitare un contraccolpo psicologico alla madre risvegliatasi dal coma poco dopo la caduta del Muro, cerca in tutti i modi di tenerle nascosta la novità. Senza dimenticare, poi, Il silenzio dopo lo sparo di Volker Schlöndorff (2000) e La promessa di Margarethe Von Trotta (1994), su due giovani che nel 1961 progettano di scappare dalla Germania Est nel settore occidentale, o Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders (1987), La terza generazione di Rainer Werner Fassbinder (1979), Germania in autunno - raccolta di cortometraggi firmati dagli esponenti del nuovo cinema tedesco nel 1978 - o La spia che venne dal freddo di Martin Ritt (1965), fino a quello che potrebbe essere considerato il vero, primo film sul Muro di Berlino, la commedia Uno, due, tre di Billy Wilder, satira sferzante sulle rigidità dei due blocchi contrapposti, filosovietici da una parte contro funzionari della Coca-Cola dall'altra. Goodbye Cruel World...