In Piazza Grande il direttore Carlo Chatrian ha portato sull'enorme schermo, per la serata inaugurale del Festival di Locarno, un bel gruppo di zombie bambini. Melanie è la più dotata: come intuito, intelligenza e fiuto. Fa parte della seconda generazione dei contaminati, un fungo malefico ha trasformato l'umanità in sanguinolente creature. Quel che resta, tenta di sopravvivere ed evitare le fauci degli altri. La piccola ha divorato la madre dall'interno, ma nell'adolescenza dimostra di saper convivere con la sua metà umana. Può essere la speranza per il nostro genere, se da lei si riuscisse ad estrarre un vaccino. The Girl with all the Gifts, adattatamento del regista inglese Colm McCarthy del romanzo La ragazza che sapeva troppo scritto da Mike Carey - autore anche della sceneggiatura -, pubblicato nel 2014, segue la strada del realismo urbano, evita l'alterazione degli effetti speciali, abbandona l'orrore eccessivo e riflette molto sui pericoli del presente, con una metafora fin troppo usata, quando di zombie si parla. Originale, invece, il rapporto a tre e tutto femminile che si instaura tra le protagoniste: Gemma Arterton - che dopo Locarno si trasferirà a Venezia come giurata - è una insegnante di storia e letteratura greca che tenta di ricavare dalla mitologia il senso di quanto accade e vede in Melanie - Senna Nanua, al suo debutto, scelta tra 500 ragazzine, visino aggressivo come si conviene - una speranza ben al di là delle possibilità medico-scientifiche, orizzonte unico in cui solo si muove e pensa la dottoressa interpretata da una androgina Glenn Close. Quando poi entrano in scena adolescenti zombie soldato sembra di rivivere gli incubi regressivi del Signore delle mosche, mentre il finale apocalittico si ribalta con uno sguardo inopinatamente retorico.

Prima del film, Bill Pulmann riceve con ironia l'Excellence Award Moet&Chandon. Si dice dispiaciuto di non aver fatto parte del video pubblicitario con il quale la famosa etichetta propone costose bottiglie. Confida una nota romantica, dopo aver guardato il lago nel profondo della notte, glissa su una domanda insidiosa che riguarda i candidati alla presidenza USA, lui che invece il presidente americano lo è stato al cinema e lo rivedremo di nuovo come ex, alle prese con gli alieni ancor più bellicosi di Indipendence Day - Rigenerazione di Roland Emmerich la cui anteprima troverà domenica prossima sul palcoscenico delle Terme di Caracalla a Roma una location piuttosto originale, certo grandiosa, aspettando l'uscita di sala prevista finalmente per il prossimo 8 settembre.