Due grandi Occhi blu sono i protagonisti di questo film. Gli occhi sono quelli di Valeria Golino e dietro la macchina da presa a riprenderli vi è Michela Cescon. L'attrice veneta ha presentato oggi al Taormina Film Festival la sua opera prima intitolata appunto Occhi blu, in sala dall'8 luglio distribuita da I Wonder.

"Il film è un tributo al genere polar con il quale il cinema francese, a partire dagli anni '40, riuscì a combinare i temi e gli stilemi del cinema noir e poliziesco. Tocca le corde di questo genere, ma non  è un polar", spiega la Cescon.

Dialoghi ridotti all'osso, molta atmosfera, una moto che sfreccia tra Piramide e il Colosseo a Roma, e pochi personaggi. A parte la protagonista, la già citata Valeria Golino, qui nei panni di una motociclista, vi sono: un uomo francese (Jean-Hugues Anglade), un commissario (Ivano De Matteo) e un giovane meccanico (Matteo Olivetti).

"Non volevo fare un film d'autore o di drammaturgia- dice la regista che ha anche scritto il soggetto e la sceneggiatura del film-. Abbiamo improvvisato con un rigore estremo. Quando vedo un film non mi interessa la storia, ma sono colpita dagli spazi e dalle visioni. Per me al cinema deve esserci una regia molto rigorosa dietro".

"Di Valeria amo la sua anima jazz", prosegue Michela Cescon, che da attrice si è trovata per la prima volta dall'altra parte della macchina da presa: "L'attore è un essere delicato, devi sempre dirgli che gli vuoi bene e che lo metterai nelle migliori condizioni possibili. Ma funziona solo se lo metti nel giusto spazio". E poi: "Ho fatto un ritratto femminile diverso. La donna non deve essere più descritta solo come madre, moglie, amante. Qui lei ha un passato che lascio libero di immaginare allo spettatore, creo volontariamente dei vuoti di scena e nel personaggio interpretato da Valeria".

La Golino, lato suo, ha cercato di capire cosa voleva la Cescon senza opporsi. "Questo è un film allucinato, spavaldo, ostico, allucinato. Non conosciamo il passato del mio personaggio. Non ha amici. Non ha empatia. È una obliqua, chirurgica, matematica o perlomeno evoca queste cose. Non ruba per arricchirsi. Non ruba per fuggire, ma fugge per rubare. Io mi sono divertita perché mi sono sentita deresponsabilizzata. Non dovevo essere né bella né brutta".

E Ivano De Matteo, che aveva diretto proprio Michela Cescon nel suo ultimo film Villetta con ospiti (2020), dice: "Qui sono tornato nel mio ruolo di attore e mi sono fatto trasportare. Anche le scenografie, le location, come la città di Roma, gli effetti sonori qui sono degli attori. Sono altri elementi importanti del film. Infatti sono contentissimo di averlo potuto vedere sul grande schermo del Teatro Antico di Taormina".

Girato in Cinemascope, un formato largo, tipico del genere, che dona profondità all'immagina e obbliga lo spettatore alla scelta dei punti di vista, il film è stato prodotto da Tempesta e Palomar con Rai Cinema.