"Se alla Quinzaine di Cannes accade che su 20 film 6 siano francesi, non credo che 3 film di finzione più due documentari italiani alle Giornate degli Autori possano essere un problema". Così Fabio Ferzetti, delegato generale delle Giornate degli Autori, che per il quarto anno ritornano a essere ospitate dalla Mostra del Cinema di Venezia, in programma dal 29 agosto al 9 settembre. In cartellone per l'Italia Le ragioni dell'aragosta di Sabina Guzzanti - prodotto e distribuito (probabilmente dal 7 settembre in sala) da Fandango - sulla riunione 15 anni dopo degli attori di Avanzi in Sardegna: "Una presa di posizione politica - dice la regista - su ciò che è storia e ciò che non lo è"; Non pensarci di Gianni Zanasi, con Valerio Mastandrea rocker fallito che ritorna a casa in provincia: "Una commedia classica leggera e anarchica" nelle parole di Zanasi; Valzer di Salvatore Maira, un unico piano sequenza di 90' con Valeria Solarino nei panni di un'umile cameriera: "Salto tutta la grammatica cinematografica - dice il regista - per arrivare al nucleo emotivo". E poi due documentari, anzi ritratti: Buongiorno Culini. Vita e opere di Luciano Bianciardi, lo scrittore anarchico grossetano riscoperto da Massimo Coppola e Alberto Piccinini; Viaggio in corso nel cinema di Carlo Lizzani diretto da Francesca Del Sette. A rimpolpare la già nutrita schiera tricolore ci pensano anche Stefano Accorsi e Adriana Asti, rispettivamente protagonisti di Un baiser, s'il vous plait di Emmanuel Mouret e La pluie des prunes di Frédéric Fishbach. "Abbiamo visto quasi 600 film - dice il selezionatore Ferzetti - riscontrando un'alta qualità, soprattutto in America Latina e nell'Europa centro-orientale". "Una grande divisione - prosegue Ferzetti - può essere fatta tra film di guerra e film di pace. Tra i primi, Sous les bombes di Philippe Aractingi, girato in Libano durante il conflitto dell'estate 2006; Cargo 200 di Alexey Balabanov, il regista di Brother e Brother 2, cronaca allegorica dei primi scricchioli dell'Unione Sovietica nel 1984, "un tranquillo weekend di paura sovietico" che è il caso dell'estate in Russia; La zona del messicano Rodrigo Plà, formalmente levigato, quasi mainstream all'americana, ma con una storia di insolità crudeltà sul conflitto tra ricchi asseragliati in un residence e polizia; e ancora la fiaba horror del tedesco Andreas Kleinert Freischwimmer, il malessere di Continental, un film sans fusil del canadese Stéphane Lafleur e la riflessione sull'assenza del padre in Superheroes dell'indipendente americano di Ed Radtke". Con 12 dei 13 lungometraggi di finzione in anteprima mondiale, 2 opere prime, le Giornate promosse da ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) e API (Autori Produttori Indipendenti) portano al Lido anche Nacido sin opera prima postuma di Eva Norvind, ex diva sexy nel Messico anni '60, poi dominatrix e psicanalista, che racconta il suo amico José Flores, nato nano e senza braccia, protagonista dei film di Jodorwosky e oggi felice padre di sette figli. Aprendosi quest'anno anche alle iniziative dei movimenti Centoautori e Ring, le Giornate presiedute da Roberto Barzanti - vice-presidenti Citto Maselli e Emidio Greco - proporranno dibattiti, incontri e provocazioni. In programma con la Siae un convegno su diritto d'autore e pirateria audiovisiva (All'arrembaggio! Combattiamo i pirati); con la Rai un focus su come la tv può produrre, mostrare e promuovere il cinema, e un incontro su quale legge dare al nuovo cinema italiano, confrontando i progetti attualmente in discussione con quelli in vigore in altri paesi, dalla Francia all'Argentina. Inoltre, l'Alleanza Mondiale degli Autori, nata nelle scorse settimane ad Ischia, terrà a Venezia il suo primo congresso.