15 film, prodotti da 12 paesi che ci porteranno in 17 nazioni, dal Marocco all'Argentina, dalla Turchia alla Germania, dalla Francia all'India, dagli Stati Uniti all'Italia: le Giornate degli Autori – Venice Days festeggiano la decima edizione – in programma durante la 70° Mostra di Venezia, dal 28 agosto al 7 settembre – ospitando ben 11 anteprime mondiali e 9 opere prime, “effettuando scelte in totale autonomia e salvaguardando un cinema d'esperienza e di lotta”, come spiega il presidente Roberto Barzanti. Che ricorda poi con commozione Francesca Palombelli ed Emidio Greco, ringraziando poi sia il precedente (Fabio Ferzetti) che l'attuale delegato delle Giornate, Giorgio Gosetti, “entrambi attenti registi di un'equipe ben affiatata”. Che quest'anno ha scelto dopo aver visionato 1.128 film: la selezione ufficiale è composta da 12 lungometraggi, dei quali 8 in prima mondiale e 7 opere prime. Dalla Bulgaria arriva Alienation di Mirko Lazarov, dalla Francia La belle vie di Jean Denizot (con la nostra Maya Sansa tra gli interpreti), da Israele Bethlehem di Yuval Adler, dal Canada l'atteso, nuovo lavoro di Bruce La Bruce, Gerontophilia (“Destinato a essere il film dello scandalo atteso, diventa il più tenero degli atti d'amore”), dal Marocco in coproduzione con gli Usa Khawana (Traitors) di Sean Gullette, dagli Stati Uniti Kill Your Darlings (Giovani ribelli, nelle sale poi dal 17 ottobre con Notorious Pictures) di John Krokidas, incentrato sugli anni giovanili di Ginsberg, Kerouac e Burroughs, con “un Daniel Radcliffe che vi sorprenderà”, dice Gosetti, poi dalla Turchia Koksuz (Nobody's Home) di Deniz Akçay Katiksiz (anticipato da un corto documentario sui recenti fatti di piazza Taksim), poi ancora una coproduzione Stati Uniti/Qatar/Giordania per il nuovo film di Cherien Dabis (già regista di Amreeka), May in the Summer, interpretato da Hiam Abbass. Dall'Argentina arriva La reconstruccion di Juan Taratuto, da Hong Kong l'horror d'esordio di Juno Mak, Rigor Mortis, dall'India (in coproduzione con il Canada), Siddhart di Richie Mehta, dall'Italia infine il nuovo “film non film” di Daniele Gaglianone, La mia classe, con Valerio Mastandrea impegnato nei panni di un insegnante in una classe di stranieri che devono imparare l'italiano.
Per la prima volta, poi, le Giornate prevedono una pre-apertura: in programma il 27 agosto, infatti, la proiezione dell'opera prima di Paolo Zucca, L'arbitro, commedia in bianco e nero con Stefano Accorsi, Geppi Cucciari e Benito Urgu che Lucky Red porterà poi nelle sale dal 12 settembre. E parla italiano – tra gli eventi speciali – anche Venezia salva di Serena Nono, al suo primo lungometraggio di finzione, liberamente tratto dalla tragedia di Simone Weil e incentrato sul tentato sacco di Venezia nel 1618 da parte della Spagna, prodotto e interpretato da David Riondino, il film è frutto di un laboratorio con gli ospiti della Casa dell'ospitalità di Venezia e Mestre, che compongono la maggior parte del cast impegnato nell'opera. Attenzione poi all'opera prima della fotografa e regista J. Jackie Baier, Julia, che racconta la vita di una transessuale, “fuorilegge per scelta”, senza filtri o etichette. Un'altra commedia (dopo L'arbitro) per la chiusura della X edizione, con Tres bodas de mas di Javier Ruiz Caldera e inaugurazione della collaborazione con il Tribeca Film Festival di Robert De Niro: le Giornate ospitano infatti Lenny Cooke di Benny e Joshua Safdie, “dando così il via allo scambio artistico-culturale col festival americano, al quale successivamente invieremo un film scelto dalle Giornate”, spiega Gosetti. Che non ha mancato di ricordare il quarto appuntamento con “28 volte Cinema”, il progetto nato dalla collaborazione con il Parlamento Europeo ed Europa Cinemas, che ospiterà 28 giovani appassionati di cinema in rappresentanza dei paesi membri dell'Unione Europea. Parlamento Europeo che, proprio a Venezia, annuncerà il vincitore del Premio Lux, con Miele di Valeria Golino tra i tre finalisti.
Oltre ai titoli dei film (tra i quali vedremo anche il cortometraggio di Edo Natoli, Secchi), la presentazione del programma delle Giornate degli Autori è stata anche occasione – da parte delle associazioni e delle categorie del settore dell'audiovisivo, rappresentate dal produttore Angelo Barbagallo – di ribadire con forza la richiesta di rifinanziamento del tax credit, tagliato dal governo di 45 milioni di euro: “Non parteciperemo a nessun convegno veneziano – annuncia Barbagallo – e riterremo sgradita la presenza di qualsiasi esponente del governo. Al quale spetta di dimostrare quale idea abbia della cultura italiana. Che da oggi è ancora più povera, costretta ad emigrare altrove”.