Le donne ancora protagoniste al Festival di Taormina. Dopo l'anteprima di Pazze di me di Fausto Brizzi, è la volta di Amiche da morire, opera prima firmata dall'esordiente Giorgia Farina (finita di girare la settimana scorsa) e tutta incentrata su una storia di amicizia al femminile. Nonostante la giovane età (27 anni, che forse solo per l'Italia sono pochi per cominciare) la regista è riuscita a mettere insieme un cast “all stars”.
Nei panni delle tre protagoniste ci sono infatti Claudia Gerini, una splendida escort fricchettona, Cristiana Capotondi, una moglie modello e Sabrina Impacciatore, una zitella mai sposata e accusata di portare iella. Inizialmente nemiche per la pelle le tre donne saranno costrette a convivere – anche se poi diventeranno amiche - a causa di un mistero che le legherà rendendole complici. Al loro fianco l'unico maschio del gruppo: un irriconoscibile Vinicio Marchioni (barbuto e occhialuto) nei panni di Nico Malachia, l'ispettore imbranato a cui tocca il compito di indagare sulla torbida vicenda che le vede coinvolte.
“Questo è il mio primo ruolo veramente comico - dichiara Marchioni - e devo ammettere di essermi molto divertito. I personaggi brillanti sono difficili ma ti danno la possibilità di metterti alla prova e di sperimentare registri diversi”. Della stessa opinione Sabrina Impacciatore: “Crocetta, il mio personaggio, mi rimarrà sempre nel cuore. Grazie a lei ho giocato con diversi codici e linguaggi: da quelli sentimentali a quelli brillanti. Non capita spesso di recitare in film così completi e interessanti. E poi è sempre bello prendere parte a quello che per i registi esordienti è la realizzazione del proprio sogno: il primo film”. Giorgia Farina, fresca di diploma in regia alla Columbus University, dal canto suo si ritiene fortunata: “Era molto che pensavo a questo film. Ho impiegato due anni a scriverlo e ho avuto la grande opportunità di poterlo girare con gli attori a cui avevo già pensato in fase di sceneggiatura”. Ambientata in una Sicilia immaginaria, reinventata sulle coste della Puglia, la pellicola si presenta quindi non tanto come una classica commedia italiana contemporanea, ma più come una sophisticated comedy. “Finalmente – spiega la produttrice Raffaella Leone - un film che tratta le donne come gli uomini, senza renderle figlie, mogli, o amanti di un protagonista maschile. Non se ne può più delle storie che parlano solo di amori e tradimenti. Fortunatamente in quest'opera l'ingrediente principale è l'amicizia”.