Il film festival di Sulmona resiste alla tragedia del terromoto, ai tagli e, anche se riduce le giornate di programmazione (6-10 novembre), mantiene la sua anima di kermesse di ricerca, con il concorso aperto ad opere di autori indipendenti al loro primo, secondo lungometraggio.
“Vogliamo esserci e utilizzare il nostro "piccolo" ma combattivo festival per ricordare che non ammette diversivi la ricostruzione di questi magnifici palazzi e centri storici sgretolati e la rinascita di un territorio e di un tessuto sociale ricco, antico, coriaceo e complesso” dichiara il direttore artistico Roberto Silvestri, che ha fortemente voluto questa ventisettesima edizione perché crede fortemente nella cultura come mezzo di reazione e di sviluppo.
L'Ovidio d'argento alla carriera andrà a George Clooney che dal 6 aprile, notte della catastrofe, ha sempre manifestato grande attenzione alla regione tanto da decidere di girare nei prossimi due mesi, tra Sumatra e Castel Del monte, L'americano - tratto dal romanzo di Martin Booth A very private gentleman, diretto dal regista Anton Corbijn - dove si rifugerà il suo personaggio, un killer solitario.
Al concorso, il festival affiancherà un vasto omaggio al ventennale dalla caduta del muro di Berlino - “una lacerazione ormai ricomposta, affinché oggi vengano abbattuti altri muri ignobili, in Messico, Palestina, Marocco e nel Mediterraneo, dove quello tra nord e sud è "invisibile" ma altrettanto invalicabile e feroce... muri mentali per tornare al concetto di comunità civile“ - con la proiezione di diversi film di Emile de Antonio, Reduper di Helke Sander, uno dei primi film girati con al centro il muro tedesco e i “muri” nel mondo del lavoro, il corto Ein-Blick di Gerd Conradt con uno sgurado da ovest per dare un'impressione dell'est.
Quindi proiezione di Point of Order, Underground e Mr Hoover and I, sulla caccia alle streghe, la guerra in Vietnam, i metodi dell'Fbi, i crimini di Nixon e il dittico horror Phantasm IV: Oblivion del 1998 e Bubba Ho-tep del 2002, entrambi inediti in Italia di Don Coscarelli.