Un uomo (Adrien Brody) si risveglia in un auto dopo un terribile incidente: è ferito, intrappolato tra le lamiere e circondato da cadaveri. Nulla di quanto accaduto gli torna alla mente, può solo cercare di ricostruire i pezzi del proprio puzzle e tentare di sopravvivere.
“Tutto quello che si vede fare ad Adrien Brody sullo schermo è stato fatto senza controfigure” dice Michael Greenspan, regista di Wrecked, presentato nella sezione Festa Mobile del 29TFF.
“E' stato un attore e un atleta fenomenale: per tre settimane si è trascinato nei boschi, ha nuotato in un fiume nel rigido febbraio canadese (0 gradi!), ha mangiato insetti vivi e tutto senza mai lamentarsi! Le mani ferite che si benda alla fine del film, non hanno avuto bisogno di trucchi!”
Pur avendo una trama e degli spunti già visti in alcuni recenti film (si pensi a 127 Hours e Buried girati nello stesso periodo di Wrecked, andando così a creare un'ipotetica trilogia dell'intrappolato), il film riesce a non cadere nella prevedibilità, con alcune sorprese e ribaltamenti di prospettiva che sorprendono lo spettatore.
Si può quindi parlare di un filone? “Certamente conosco questi film, ma credo che il mio si discosti dagli altri per due aspetti. Innanzitutto per il ruolo di Brody: fino all'ultimo neppure io sapevo se eravamo al cospetto di un villain o di un personaggio positivo. La seconda particolarità credo stia nella rabbia che lo anima: si attacca disperatamente alla vita, senza chiedere scusa, farsi prendere dallo sconforto o preoccuparsi di quel che lo attenderà nella vita reale”.
In Wrecked nulla è quel che sembra e i piani della narrazione (realtà, allucinazione e ricordi) continuano a confondersi.
Non teme che il pubblico possa finire col non credere più a niente?
“In realtà… non m'importa molto!” confessa un po' imbarazzato, per spiegare poi meglio: “Per me questi tre piani sono egualmente importanti ed è giusto che si mescolino di continuo. Il punto della storia non è mai stato come Brody potesse riuscire nel suo intento, ma il fatto che lo volesse”.