“E’ un mondo sordo”. Serve la “tenerezza spirituale, quella che Dio ha per noi”. “I tempi ci parlano di tanta povertà nel mondo, questo è uno scandalo. Ci sono tanti bambini affamati, tanti poveri, oggi la povertà è un grido”. Dunque, “voglio una Chiesa povera per i poveri: come è scritto nel vangelo, o serviamo Dio o serviamo la ricchezza”. Incontrando i fedeli a Scampia, “la mancanza di lavoro ci ruba la dignità”. Poi, le tre T per linee guida: “trabajo (lavoro), terra e tetto”. Basso continuo, l’attenzione per l’ambiente, la premura ecologica, perché “la povera più povera è la madre Terra”. Non mancano i temi spinosi, quali la pedofilia nel clero: “Tolleranza zero: punire i sacerdoti, rimuoverli, accompagnare la denuncia al tribunale civile di chi ha questa tendenza, questo disturbo. Non c'è altro modo, perché è un crimine, anzi, peggio”. Infine, una confessione: ogni mattina Papa Francesco recita la preghiera del buonumore di San Tommaso Moro, di cui ricorda l’inizio, “Dammi o Signore, una buona digestione e anche qualcosa da digerire”.

E’ Pope Francis – A Man of His Word (“Un uomo di parola”), il nuovo documentario di Wim Wenders dedicato a Jorge Mario Bergoglio: per esplicita intenzione del regista tedesco, “un viaggio personale con Papa Francesco, piuttosto che un doc biografico su di lui”.

Nato dalla volontà di monsignor Dario Edoardo Viganò, già prefetto e ora assessore della Segreteria per la Comunicazione, ringraziato nei titoli di coda, il progetto era stato presentato dallo stesso regista al Festival di Cannes dello scorso anno, cui è approdato ora nella sezione Séances spéciales. Francesco si racconta per la prima volta allo spettatore cinematografico, affrontando i temi a lui più cari, dall’ecologia alle migrazioni, dal consumismo alla giustizia sociale: Wenders monta le quattro interviste a Bergoglio, nel suo studio o ai Giardini Vaticani, con i viaggi, gli incontri, i discorsi papali in mezzo mondo, dalle Filippine al Congresso americano, da Gerusalemme a Scampia, dall’Africa all’America Latina.

Dal 18 maggio nelle sale americane distribuito da Focus Features, Pope Francis è prodotto da Wim Wenders con Samanta Gandolfi Branca, Alessandro Lo Monaco (L’esercito più piccolo del mondo), Andrea Gambetta e David Rosier (Il sale della terra), ed è una coproduzione realizzata da Célestes Images, Centro Televisivo Vaticano, Solares Fondazione delle Arti, PTS Art’s Factory, Neue Road Movies, Fondazione Solares Suisse, Decia Films.

Nel film ci sono alcuni inserti in bianco e nero, girati come un muto d’inizio XX secolo, in cui Ignazio Oliva interpreta San Francesco d’Assisi: Bergoglio è stato il primo papa a prendere il nome del patrono d’Italia, e Pope Francis spiega come non sia affatto casuale.

Non è un film su Francesco, non è solo un film con Francesco, è un film di Francesco, per la regia fedele, di più, credente di Wim Wenders.