Le due edizioni precedenti del TFF hanno visto protagonisti i registi. Quest'anno la sezione “Figli amanti”, desiderata fortemente da Gianni Amelio fin dal suo primo anno di direzione, vanta la presenza di attori che occasionalmente si sono cimentati anche con la regia. Il primo di questi appuntamenti che si protrarranno fino a venerdì 2 dicembre è stato quello con Kim Rossi Stuart, che ha scelto di presentare al pubblico, affollato come sempre in queste occasioni, Mamma Roma, uno dei capolavori di Pier Paolo Pasolini. L'attore romano, accompagnato in sala dallo stesso Amelio, ha incontrato gli spettatori subito dopo la fine del film. Insieme a lui Emanuela Martini e Roberto Escobar, che lo hanno intervistato chiedendogli innanzitutto quale delle due carriere cinematografiche il film di Pasolini avesse influenzato maggiormente, se quella di regista o quella di attore: “Sicuramente la prima - ha dichiarato l'attore senza alcuna esitazione - Mamma Roma è un film immenso, in cui c'è tutto. Un film da cui ho cercato di rubare moltissimo quando mi sono cimentato con la mia prima e unica regia”.
Ed è Escobar a notare che per quanto nulla abbiano in comune Anche libero va bene e Mamma Roma, il film di Kim Rossi Stuart riproponga in fondo lo stesso tema, quello dell'amore assoluto fra madre e figlio, che nella pellicola dell'attore regista viene però rovesciato. “I figli, che cosa sono i figli…”, dice nella sua ultima grande interpretazione Anna Magnani. Frase che non si può comprendere se non si capisce cosa sono le madri e che Kim Rossi Stuart ribalta mettendo al centro della vicenda un'assenza. Pasolini dunque il punto di partenza per capire il perché della scelta che lo ha portato dietro la macchina da presa e le ragioni che anche dopo hanno segnato il suo lavoro. “Quello che cerco sempre di fare anche come attore - ha concluso Kim Rossi Stuart - è procedere per sottrazione, lasciando ampio respiro al personaggio che sto interpretando o dirigendo, per arrivare a quell'essenza dei sentimenti che, quando riesce a venir fuori, costituisce la vera magia del cinema”. A un'ultima domanda su quale fossero gli altri film del cuore Stuart ha risposto citando I quattrocento colpi e Ladri di biciclette, segno questo di una passione per il cinema che va di pari passo con la sensibilità nei confronti delle tematiche infantili.