“Non una Venezia di serie B, ma una Roma di serie A”. Il direttore artistico Antonio Monda annuncia alcune anticipazioni della quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 17 al 27 ottobre 2019 all’Auditorium Parco della Musica.

A partire dal Premio alla Carriera a Bill Murray, che gli verrà consegnato il 19 ottobre da Wes Anderson, anche moderatore dell’Incontro Ravvicinato dell’attore con il pubblico: “Uno dei grandi sottovalutati, che paga il pregiudizio di fare commedia”. La scelta di Murray, spiega Monda, “è il tentativo di distinguere non solo i mostri sacri, non solo i monumenti indiscussi, ma personaggi cool, più vicini a giovani e tendenze”.

D’intesa con Laura Delli Colli, alla guida della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, direttore generale, e in attesa di annunciare il programma completo il prossimo 4 ottobre, Monda sciorina altre anticipazioni: nella Selezione Ufficiale troverà posto Pavarotti di Ron Howard, che presenterà il film - “molto entertaining, una versione più popolare del celeberrimo tenore” - e sarà al centro di un Incontro Ravvicinato. Incontri col pubblico anche per i registi francesi Olivier Assayas e Bertrand Tavernier e lo scrittore statunitense Bret Easton Ellis.

Nel ricordare due Oscar al miglior film negli ultimi tre anni messi in cartellone (Moonlight e Green Book), nonché il +30% di pubblico e accreditati negli ultimi quattro anni (da 40mila si è passati a circa 60mila presenze), Monda promette “una bellissima edizione: Cannes è stata grandissima, Alberto Barbera è molto bravo e farà una Mostra all’altezza, ma in giro non ci sono più di tre, quattro film che vogliono tutti”.

Se, dice Viva, “il rapporto con l’assessorato alla Cultura di Roma funziona, ma il degrado della città pesa”, la quattordicesima Festa potrà contare sullo stesso budget del 2018, tre milioni e 400mila euro, di cui due da enti pubblici e la restante parte da sponsor privati, che quest’anno annoverano Trenitalia e Lavazza.

In programma anche le retrospettive dedicate al maestro tedesco Max Ophüls e al cineasta giapponese Kore-eda Hirokazu, protagonista di un Incontro Ravvicinato; la versione restaurata di Fellini Satyricon, a cinquant’anni dall’uscita in sala, e un omaggio a Gillo Pontecorvo, a cent’anni dalla nascita, con il restauro di Kapò.

Infine, accanto a un focus sulla screwball comedy degli anni Trenta e Quaranta, la Festa sbarca al MACRO – Museo d'Arte Contemporanea di Roma con due format, “Duel” e “Parola/Immagine”. Nel primo, due note personalità dell’arte, della cultura e dello spettacolo si sfideranno davanti al pubblico, confrontando opinioni divergenti su temi legati al cinema, ai suoi protagonisti, alle sue storie: per esempio – dice Monda – “Pacino / De Niro, Morricone / Rota, Lang / Hitchcock”. Per “Parola/Immagine”, poi, alcuni scrittori italiani, quali Sandro Veronesi e Francesco Piccolo, e internazionali commenteranno la trasposizione cinematografica di celebri opere letterarie, dal Gattopardo a Il Padrino, da Lo squalo a La morte corre sul fiume. E i film italiani? “Per ora ne abbiamo visti tre, e ne abbiamo preso nessuno”, conclude Monda.