Dopo sette nomination andate a vuoto (une delle quali per i costumi di Kundun) Dante Ferretti ce l'ha fatta. Lo scenografo italiano ha vinto ha vinto il suo primo Oscar per The Aviator di Martin Scorsese. Con lui la moglie Francesca Lo Schiavo (quest'anno alla sua sesta nomination). "Abbiamo fatto un bel colpo, in una botta sola abbiamo portato in casa due Oscar" ha scherzato Ferretti che per prima cosa ha voluto "ringraziare Martin Scorsese, un fantastico regista", mentre la Lo Schiavo ha dedicato il premio ai tre figli, Melissa, Edoardo e Giorgio. Nel corso della sua carriera, Ferretti ha lavorato con Elio Petri, Luigi Comencini, Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini. La collaborazione con Scorsese risale al 1993 con L'età dell'innocenza ed è proseguita con Casinò (1995), Kundun (1997), Gangs of New York (2002) e ora The Aviator. Lo scenografo ha ritirato il premio dalle mani di Halle Berry.  Ferretti era  favorito fin dalla vigilia ed ha battuto gli scenografi de Il Fantasma dell'Opera, di Neverland, di Una lunga domenica di passioni e Lemony Snicket's. La sua prima candidatura risale al  1989 per Le avventure del barone di Munchausen. L'anno successivo ci riprova con Amleto, poi nel 1993 con L'età dell'innocenza e nel '94 con Intervista col vampiro. Nel 1997 è doppiamente candidato (scenografie e costumi) con Kundun. L'ultima prima di The Aviator risale a tre anni fa per Gangs of New York. "Quando ho sentito il nostro nome ho avuto un momento di annebbiamento - ricorda Ferretti -. Ho pensato: finalmente, era ora". I  due Oscar, fanno sapere, andranno nella casa di Miami: "Non so in quali stanze" dice Ferretti, che non sta nella pelle dalla gioia.