Il Far East Film Festival di Udine sabato prossimo farà calare il sipario su un'edizione davvero travolgente, dopo dieci giorni esuberanti che hanno registrato anche quest'anno un incredibile successo di pubblico, vero punto di forza della manifestazione. Si sono viste deliziose commedie giapponesi e filippine, sontuosi film storici e appassionanti noir coreani, una bella carrellata di kung fu cinesi, brividi intensi con horror dal Vietnam e Thailandia. Un mercato vivacissimo, quello dell'estremo Oriente. La proiezione conclusiva, dopo le premiazioni ufficiali, è riservata all'ultimo kolossal di Tsui Hark, The Taking of Tiger Mountain 3D, che approderà anche al Trento Film Festival l'8 maggio.

Il film, spettacolare e vivacissimo, ambientato sulle innevate montagne del nord della Cina, è tratto da un'opera patriottica e dal romanzo d'avventura di Qu Bo, entrambi ambientati nel 1946, e racconta le gesta di una piccola truppa dell'Esercito Popolare di Liberazione durante la guerra civile cinese. Il protagonista, Tony Leung Ka-fai, veste i panni terribili e tragici di uno spietato bandito, Lord Hawk, che governa con shakespeariana follia quelle terre lontane dall'alto della sua inespugnabile fortezza sulla Tiger Mountain. Sarà il compito del Capitano 203 e della sua squadra di eroi liberare la popolazione dal terrore con una serie di battaglie e avventure travolgenti che oppongono, senza alcuna matrice politica e propagandistica, il bene e il male, i bravi ragazzi e i malvagi criminali. Tutto è avvolto da una eccitata tensione narrativa, gli scontri e i momenti di azione sono arricchiti da elaboratissime immagini, i momenti spettacolari (coltelli che saettano, granate che esplodono, montagne che franano, inseguimenti sugli sci e vorticose scalate ) sono dosati da Tsui Hark con un gusto del racconto raffinato e controllatissimo. Con una appendice inaspettata: perché i finali sono due, si può scegliere quello che più aggrada. Anche se il trionfo spetta sempre al bene e il male viene giustamente sconfitto.