"A distanza di molti anni dalla mancanza di Federico, è necessario che il nostro sforzo aumenti per tamponare l'insorgere della dimenticanza". Così Pupi Avati, Presidente della Fondazione Fellini, ha introdotto l'imminente apertura della settima estate felliniana che sarà inaugurata il 30 giugno dalla Mostra fotografica di Chiara Samugheo, "Fellini Privat", allestita presso il Museo Fellini e prevista fino al 14 ottobre. "Una serie di fotografie inedite, inusuali - spiega il direttore della Fondazione Vittorio Boarini - per conoscere un aspetto nuovo nella vita di Fellini. Non sono scatti rubati - specifica ancora Boarini - ma ritraggono momenti domestici, quotidiani del Maestro. L'autrice, Chiara Samugheo, era lì perché molto amica di Fellini". Non solo impresso su queste immagini, Federico Fellini rivivrà anche nella magia del cinema all'aperto, con una serie di proiezioni organizzate sulla spiaggia del Grand Hotel - "luogo felliniano per antonomasia", come tiene a specificare Avati, testimone di una visione analoga di qualche anno fa, "vedere Amarcord sullo schermo mosso dal vento e a piedi scalzi, su quella spiaggia, è sembrato vivere veramente in un film del Maestro" - a partire da lunedì 16 luglio: Luci della ribalta di Charlie Chaplin per dare seguito all'omaggio che la Fondazione organizza in occasione del trentennale della sua morte (con la proiezione de Il circo organizzata alla corte degli Agostiniani e accompagnata dall'Orchestra Nuova Sinfonica Italiana che riproporrà la partitura originale scritta da Chaplin) e, soprattutto, "per dimostrare - come spiega ancora Boarini - quanto il cinema di uno abbia influenzato la poetica dell'altro, che tra le altre cose non faceva mistero di amare profondamente: Il monello e Il circo, non a caso, erano al primo posto della personalissima classifica dei film preferiti da Fellini". Dal 23 luglio, poi, i film del Maestro: I clowns, Intervista e Le notti di Cabiria. E proprio la pellicola del 1987 è al centro della seconda mostra fotografica prevista: "Tiziana Callari: Il mio Fellini", dal 16 luglio nella sala Rosa del Grand Hotel, con le immagini raccolte sul set di Intervista. Molte iniziative, dunque, che animeranno l'estate riminese ("luogo che nella bella stagione ospita migliaia di turisti", ricorda sempre Boarini) e che anticipano in qualche modo l'ormai abituale appuntamento con il Premio Fellini: "Dopo averlo consegnato a Martin Scorsese e Roman Polanski, il prossimo a ritirarlo sarà Ermanno Olmi", rivela Pupi Avati. Il quale, ribadendo l'importanza dell'opera e delle iniziative della Fondazione, indica "8 1/2 quale film più seducente che un cineasta potesse mai realizzare" e con malcelato rammarico sostiene che "il cinema di Fellini, così come Visconti, oggi non avrebbe sopravvivenza. Non avrebbe interlocuzione perché sarebbe inimmaginabile in un constesto produttivo come quello attuale, succube del fatto di dover rispondere con un riscontro di cassa sempre più immediato".