“Questo è un film che nasce dal saggio di Flavia Piccinni dal titolo Bellissime, che parla di queste ragazzine spronate a percorrere la carriera della moda fin dall’età di 4-5 anni – racconta la regista Elisa Amoruso intervistata da Federico Pontiggia -. L’ultimo capitolo era dedicato a Giovanna Goglino, balzata agli onori della cronaca come testimonial di Barbie in Italia e in Europa. Il dramma di queste bambine però è che prima o poi devono crescere, così in pochi anni Giovanna si è trovata dall’essere contesa da tutti i testimonial a perdere la sua notorietà: troppo grande per il ruolo di “mini-modella” e troppo bassa per entrare nell’Olimpo delle modelle adulte. Abbiamo approfondito la sua storia, conoscendo tutta la famiglia, composta da altre due sorelle e da una madre, Cristina, che ha impostato tutta la sua vita all’insegna della bellezza”.

Tre sorelle segnate dal destino: “Tre storie simili, tre percorsi fotocopia, tanto che anche i nostri produttori a volte non riuscivano a riconoscere quale storia appartenesse a quale sorella, sia per la somiglianza fisica che per il loro modo di porsi”.

Elisa Amoruso (Foto di Karen Di Paola)

Durante le riprese di Bellissime arriva la richiesta di girare Chiara Ferragni: Unposted: “All’inizio non volevo dire loro nulla del progetto di Chiara, perché non volevo che mi percepissero come una persona più lontana solo perché avrei lavorato con un personaggio famoso come la Ferragni. In realtà tra loro si è subito creata empatia, Chiara si è avvicinata seguendole su Instagram e incoraggiandole a mettersi in gioco, tanto da venire anche alla presentazione di Bellissime a Roma”.

Sul personaggio di mamma Cristina: “Si potrebbe pensare a un film che dà giudizi negativi su Cristina, in realtà lo spettatore si ritrova a empatizzare con questo personaggio. Mi piace dare voce ai diversi lati di una persona, sia positivi che negativi, perché ognuno di noi ha i suoi difetti e nessuno di noi può definirsi un personaggio esclusivamente positivo”.