"Essere qui per ricevere questo premio è un onore, è qualcosa di molto emozionante, visto che domani sera ci saranno i più grandi tra produttori, registi, attori europei. Mi chiedo se me lo sono meritato. Poi ripenso a tutti i film che abbiamo coprodotto, titoli importanti che hanno vinto in vari festival del mondo, e allora un po' mi rassicuro". Incontriamo Andrea Occhipinti a Berlino, dove domani sera, 12 dicembre, sarà tra gli ospiti della 28ma edizione degli EFA - European Film Awards, che quest'anno assegnano proprio al presidente Lucky Red il premio EURIMAGES per l’importante ruolo che da anni ricopre come co-produttore europeo.

La Lucky Red, fondata nel 1987 da Andrea Occhipinti, ha distribuito oltre 400 film, di cui più di 40 prodotti o co-prodotti, come i recenti Grace di Monaco di Olivier Dahan e Il piccolo principe di Mark Osborne, che sarà nelle sale italiane dal 1° gennaio. Tra questi ricordiamo anche alcuni titoli vincitori di un EFA come Il ragazzo con la bicicletta dei fratelli Dardenne, Il nastro bianco di Michael Haneke, Il divo di Paolo Sorrentino e Mare dentro di Alejandro Amenábar, e parte di quelli sostenuti con il contributo di Eurimages, come This Must Be The Place di Paolo Sorrentino, Azur & Asmar di Michel Ocelot, Sonetaula di Salvatore Mereu e La prima linea di Renato De Maria .

"Negli anni d'oro del cinema italiano le coproduzioni con l'estero erano un tratto distintivo, era una pratica comune, ora quasi inesistente: credo che molto sia dovuto all'incapacità dei produttori italiani di trovare fondi a cui attingere", spiega ancora Occhipinti, che aggiunge: "Se ci fate caso, il Festival di Cannes è la vetrina di tutto il sistema francese, tutti i film che vengono presentati in quei giorni, provenienti da ogni paese del mondo, hanno un coinvolgimento produttivo da parte della Francia, che vuole essere presente lì dove c'è talento".

Oltre a tentare di individuare modalità produttive e realizzative che consentano ai nostri film una maggiore esportabilità, eccezion fatta per i soliti "grandi autori come Sorrentino o Moretti, non a caso in nomination domani per l'Oscar europeo", Occhipinti auspica anche si possano trovare nuove strategie per far sì che "il cinema non perda terreno nei confronti del sempre più competitivo mercato della Tv", che ultimamente sembra aver preso il sopravvento grazie all'enorme qualità della proposta seriale. "In Italia stiamo perdendo pubblico in sala, c'è disaffezione e polarizzazione del successo su pochi film: nel 2015 i due più grandi incassi sono due film d'animazione (Inside Out e Minions, ndr), segno che riescono a prendere trasversalmente più fasce di pubblico", dice ancora Occhipinti, che conclude: "Il cinema deve cercare nuovi strumenti per convincere la gente a rinunciare alla comodità domestica e raggiungere la sala, una modalità unica di fruizione che soprattutto i giovani stanno purtroppo abbandonando". Allo stesso tempo, però, "è inutile far uscire al cinema così tanti film, la maggior parte dei quali totalmente superflui. Anche se ritengo sia il caso di iniziare a ragionare sulla possibilità che molti film piccoli, d'autore, che magari dopo nemmeno una settimana vengono tolti dagli schermi, possano essere fruiti attraverso altre piattaforme, così da non lasciarli cadere nel dimenticatoio".