Si è spenta stamattina in una clinica romana l'attrice Mariangela Melato. Aveva 71 anni.
Nata a Milano il 19 settembre 1941, la Melato aveva studiato pittura all'Accademia di Brera e, per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani, disegnava manifesti e lavorava come vetrinista alla Rinascente. Non ancora ventenne era entrata a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli, debuttando come attrice in Binario cieco di Terron. Dal 1963 al 1965 lavorò con Dario Fo in Settimo Ruba un po' meno e La colpa è sempre del diavolo. Nel 1966 passa allo stabile di Trieste e, nel 1967, viene diretta da Visconti nella Monaca di Monza. La definitiva consacrazione a teatro arriva l'anno dopo nell'Orlando furioso di Luca Ronconi.
Attrice eclettica fin dalle primissime armi, la Melato passa con disinvoltura dal dramma alla commedia, tanto da conquistare il pubblico per la sua partecipazione nella commedia musicale di Garinei e Giovannini Alleluia brava gente (1971).
Anche nel cinema ha alternato ruoli drammatici (La classe operaia va in paradiso, 1971, e Todo modo, 1976, di Petri; Caro Michele, 1976, di Monicelli; Oggetti smarriti, 1979, e Segreti segreti, 1985, di Giuseppe Bertolucci) a quelli da commedia, come in Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972) e Film d'amore e d'anarchia (1973) di Lina Wertmüller; Casotto (1977) e Mortacci (1988) di Sergio Citti; Aiutami a sognare (1980) di Pupi Avati. Segnerà l'immaginario soprattutto il suo ruolo in Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974) di Lina Wertmüller, in cui interpreta una signora dell'alta borghesia che si ritrova in mare aperto con il marinaio "anti-classista" Giancarlo Giannini. In carriera ha vinto 5 David di Donatello e 5 Nastri d'Argento.
Dagli Anni 90 lavora anche per la televisione (Scandalo, 1990; Una vita in gioco, 1991; Due volte vent'anni, 1995; L'avvocato delle donne, 1997; Rebecca, la prima moglie, 2008), mentre dal 1993 era legata al Teatro Stabile di Genova per il quale ha messo in scena Un tram che si chiama desiderio presentato a Spoleto per il festival dei Due Mondi e L'affare Makropulos per la regia di Luca Ronconi.
Nel 2000 era stata candidata al Globo d'Oro come migliore attrice per Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro (sulla vicenda di Enzo Tortora). Nel 2003 aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica l'onoreficienza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.