"L'impressione continua era quella di lavorare in una costante atmosfera di reale magia. Ho chiesto ad Eric Gautier (il direttore della fotografia, ndr) l'impossibile: lui mi ha sorriso e ha fatto in modo che accadesse. Agli attori invece ho chiesto di entrare in una sorta di trance, di sonnambulismo, e ho preteso che non si svegliassero". 90 anni e ancora tantissima energia da trasferire sul grande schermo: Alain Resnais allontana ancora una volta l'idea che questo Vous n'avez encore rien vu (in Concorso) possa essere il suo film-testamento e riesplora la coralità di altre sue opere del passato (Smoking/No Smoking su tutte) per realizzare questo gioco infinito tra cinema e teatro che prende le mosse dalle (presunte) ultime volontà di Antonie d'Anthac, regista teatrale che riunisce dopo la sua morte tutti gli attori che con lui, nel corso degli anni, hanno portato in scena l'Eurydice. Il parterre è impressionante: Lambert Wilson, Pierre Arditi, Sabine Azéma, Anne Consigny, Hippolyte Girardot, Michel Piccoli, Mathieu Amalric e altri ancora, tutti nella parte di loro stessi per assistere su un maxi schermo piazzato nell'enorme dimora di d'Anthac alla rappresentazione della stessa piece messa in piedi però da una giovane Compagnie de la Colombe.
Bastano pochi passaggi e da spettatori tornano in un attimo a riempire la scena, recitando nuovamente i ruoli di Orfeo, Euridice e degli altri personaggi.
L'omaggio primario di Resnais è per Jean Anouilh, il vero regista che mise in scena l'Eurydice, ma il resto è uno sconfinato atto d'amore nei confronti del teatro e del cinema: "Questo film è diverso da qualsiasi altro abbia mai realizzato - dice ancora il regista, accompagnato al Festival da un nutrito gruppo dei suoi interpreti - e se avessi pensato che sarebbe stata la mia 'opera-testamento' non avrei mai avuto né il coraggio né le energie per farla".