Gli dei hollywoodiani (e non solo) sono scesi tra di noi, o meglio nella Capitale, quando il cinema italiano era all'apice dello splendore. Atterrati tra i comuni mortali negli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, sfilavano davanti a fotografi e reporter dei cinegiornali e oggi rivivono nel documentario Jet-Set - Quando l'aeroporto sembrava via Veneto realizzato da Antonello Sarno e prodotto da Alitalia con Medusa e Agnus Dei Tiziana Rocca Production. Sarà presentato con doppia proiezione al Teatro Studio dell'Auditorium Parco della Musica durante il Festival Internazionale del Film di Roma il 10 novembre alle ore 17.30 e 18.00.
Alle immagini di repertorio si alternano con notevole impatto emotivo le testimonianze di due dei fotografi più autorevoli e noti della categoria, Rino Barillari e Umberto Pizzi, che hanno ripercorso gli Anni ‘60 della passerella più glamour del momento, quella degli aerei della compagnia di bandiera che esportava il made in Italy nello star system (oltre che negli ambienti diplomatici).
Da Audrey Hepburn a Cary Grant passando per John Wayne e Shirley MacLaine: i divi d'oltreoceano hanno trasformato gli aeroporti in red carpet con i loro vezzi e capricci, prontamente immortalati dai paparazzi. Lo scopo, infatti, era “seguire il personaggio - spiega Pizzi nelle immagini del documentario - e piazzarlo in tutto il mondo come scandalo in una città santa come Roma”. Alcuni erano spiazzanti: “Marcello Mastroianni - ricorda - era divertentissimo. Prima ti diceva ‘Perché non fai il metalmeccanico?' e magari poi ti chiedeva un passaggio”. Liz Taylor, invece, seguiva “un sistema quasi cabalistico” perché rimaneva 3 giorni chiusa in hotel mentre Sophia Loren “sapeva vendersi” ai teleobiettivi in maniera magistrale.
Dalle riverenze e dagli omaggi della stampa ai vip si è passati nel corso degli anni alla critica sferzante e alle battute sagaci, spesso in rima, che hanno incorniciato l'aspetto meno etereo di attori e cantanti, mescolando voci di corridoio e gossip. Dal cavallo comprato in Canada da Gina Lollobrigida alla valigia ricavata da un tappeto persiano di Liz Taylor: ogni dettaglio finiva sotto i riflettori e contribuiva a dipingere un'icona. Non a caso proprio nel 1969 è stato affidato alla stilista Mila Schon il compito di reinventare le divise delle assistenti di volo, che da allora hanno indossato un blu abbinato al cosiddetto “verde Italia”.
L'era d'oro, però, si è interrotta tragicamente con l'attentato terroristico a Fiumicino del 1973 che ha vietato alla stampa di “entrare” in pista e aspettare i divi sotto le gloriose scalette dell'aereo. Restano solo il ricordo e la nostalgia: “Bei tempi - ammette Barillari - oggi si fa tutto di corsa, sbagliato, ma funziona tutto. Dicono…”.