“L’obiettivo del nostro festival? fare del dialogo interreligioso una missione” dice Andrea Morghen direttore artistico di Religion Today Film Fest. “E proprio ‘Missione’ è il tema di quest’edizione, dal 2 al 10 ottobre, in linea con Papa Francesco che fa di ottobre il mese delle missioni”.

E si tratterà di una cosiddetta edizione straordinaria, presentata allo Spazio FEdS di Venezia76: più di 1700 richieste di film (oltre 1000 in più dall’anno precedente), inaugurata il 2 ottobre, 150° anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, “un altro che ha fatto della propria vita una missione”, racconta ancora Morghen.

E prosegue: “Porteremo i nostri film anche nelle scuole, coinvolgiamo ogni anno più di 3000 studenti. In più si prevedono eventi, presentazioni di libri, conferenze, mostre fotografiche e tanto altro”.

Da sinistra: Tullio Serafini e Andrea Morghen. Foto di Margherita Bagnara

Importante anche la partnership con le Dolomiti, rappresentate dalla persona di Tullio Serafini, Presidente Atp Madonna di Campiglio, che commenta: "Il nostro è un progetto sull’accettazione delle diversità e della loro bellezza".

Ma le sorprese non finiscono qui, perché allo Spazio FEdS arriva anche COMPLEXion, progetto narrativo e sociale multimediale e multiformato, con un’ambasciatrice d’eccezione, Nina Davuluri, Miss America 2014, la prima con entrambi i genitori originari dall’India, intervistata per noi da una giornalista d’eccezione, Tiziana Ferrario.

“Nina Davuluri, sei la prima Miss America con entrambi i genitori di origine indiana, un ruolo e una responsabilità davvero importanti” esordisce l’intervistatrice.

“La mattina dopo l’incoronazione” racconta Nina Davuluri, “ho ricevuto molti commenti negativi sulle mie origini e la mia etnia. È stata l’occasione di accendere una conversazione globale sulla diversità, per far sentire la mia voce su un discorso molto più grande di me e di tutti noi”.

“In comune io e Nina” interviene Lia Beltrami, regista e sceneggiatrice di COMPLEXion oltre che fondatrice di Religion Today, “abbiamo il non fermarci di fronte alla difficoltà. Perciò abbiamo creato COMPLEXion, un viaggio intorno al mondo (India, Tailandia, Nigeria, Ghana, UK, Italia, USA, ndr), una web series e un documentario, oltre che una piattaforma, sull’accettazione di sé. Il tour, diviso in episodi di circa 12 minuti l’uno, continuerà dovunque saremo chiamati, in aiuto di chi fatica ad accettarsi”.

E racconta: “In Tailandia, ad esempio, visiteremo una struttura che accoglie ragazze e bambine vittime di violenza. Tutte hanno detto che il loro sogno è essere bianche, per trovare un marito bianco. Nina trascorrerà settimane con loro, nella speranza di cambiare questa prospettiva e farle ripartire da se stesse”.

Chiude il giro di testimonianze Nina Davuluri, con un sentito e doveroso incoraggiamento: “Abbiamo la possibilità, tutti i giorni, di influenzare positivamente le persone che incontriamo. Amate voi stessi per come siete”.