A vederli così da vicino - lei piccola e aggraziata, lui cupo e possente - sembrano la reincarnazione de La bella e la bestia. Una definizione che in fondo non dispiacerebbe a nessuno dei due, perché Michelle Rodriguez bella lo è davvero, mentre Vin Diesel non sarà una bestia ma dell'animale ha almeno il magnetismo. "E adoro le fiabe e i cartoon - confessa l'attore -, tanto che dopo l'esperienza di The Iron Giant mi chiedo perché la Pixar o la Dreamworks non mi abbiano mai chiamato per doppiare una loro animazione". Le due star dell'action sono a Roma per presentare Fast & Furious - Solo Parti Originali, quarto film della saga che il 17 aprile approderà in 380 sale italiane distribuito da Universal. Per Diesel un ritorno lungo otto anni, tanti ne sono passati dal primo episodio: "In realtà aveva un cameo anche nel terzo (Tokyo Drift, ndr), unito alla promessa di poter partecipare alla produzione del successivo. E così è stato", dichiara l'interprete che ad Hollywood viene etichettato come "prezioso": "La verità è che non mi piace fare i sequel tanto per farli (...incassare, ndr). E non mi piacciono neppure i compromessi. Se ho atteso 8 anni prima di tornare a correre da protagonista in Fast & Furious, è perchè solo adesso ho avuto la possibilità di partecipare attivamente alla sua realizzazione, assicurandomi uno script all'altezza. Volevo un vero sequel che, alla maniera di Francis Ford Coppola, fosse la logica evoluzione del precedente". Altro che icona action, Vin Diesel ha anche un pensiero:"Nel lavoro l'integrità è tutto, e il cinema è un'arte sacra. Sono troppo affezionato ai miei personaggi per vederli umiliati in storie ridicole e buone solo a far soldi. Senza autencità, un film d'azione resta solo una stupida successione di esplosioni e cazzotti. Preferisco rinunciare ai verdoni facili piuttosto che dovermi vergognare a vita. Questo mestiere per me è soprattutto cuore e impegno". E sui paragoni con altri famosi campioni dell'action: "Sono cresciuto con i film di Stallone e Schwarzenegger. Dopo che li avevi visti ti credevi forte e capace di salvare il mondo. Ma i miei modelli sono altri. Penso ai classici di una volta, capolavori come Casablanca e Via col vento. Anche quelli erano film d'azione, solo che a nessuno era venuto in mente di definirli action. Che d'altra parte è un'etichetta stupida. Un film è un film". Sulla stessa lunghezza d'onda la texana con gli occhi di falco Michelle Rodriguez, che sposta però l'attenzione sui personaggi femminili: "In generale a Hollywood ci sono tre ruoli per le donne: le "cleopatre", quelle che usano fascino e seduzione per conseguire i propri fini; le "mamme", tutte cure e attenzioni per gli uomini; e le principesse guerriere, a cui appartengo io. Una tipologia modellata su un ideale mascolino, quando invece avrebbe bisogno di un trattamento diverso, di maggiore femminilità. Chi l'ha detto che le guerriere non possano essere anche donne seducenti?". Hollywood è avvisata.