"La distanza tra noi e l'Africa è minore di quanto crediamo, le nostre vite e i nostri destini sono collegati ai loro, perché quando facciamo un acquisto, le ripercussioni sono globali: essere consumatore significa avere un atteggiamento politico". Per il regista Edward Zwick è questo il messaggio di Blood Diamond, il film con Leonardo Di Caprio, Jennifer Connelly e Djimon Hounsou sul contrabbando di pietre preziose in Sierra Leone, che esce venerdì 26 gennaio in 280 copie distribuito da Warner Bros.. Candidato a cinque premi Oscar, Blood Diamond racconta "la verità e la rinconciliazione in Africa: la nostra società - dice Zwick - deve capire la differenza tra responsabilità e pubblicità. "Ed è triste che l'industria dei diamanti continui a negare i tragici fatti avvenuti nel Continente Nero a fine anni '80" rincara la dose il regista alla notizia riportata dall'International Herald Tribune secondo la quale i commercianti di pietre preziose offrirebbero 10mila dollari da devolvere in beneficenza agli attori che indosseranno diamanti sul red carpet degli Academy Awards. Candidato alla statuetta di miglior attore protagonista ("Ma non mi aspetto alcunché"), Di Caprio interpreta un contrabbandiere di preziosi: "E' uno dei personaggi più affascinanti che abbia mai portato sullo schermo: è un opportunista, animato da emozioni contrastanti, dissociato dall'Africa e pieno di cicatrici sentimentali: il film segue la sua ricostruzione emotiva". "E' un personaggio - prosegue l'attore - profondamente calato nel contesto in cui vive: come i contrabbandieri che ho incontrato, prova vergogna per quello che succede e si sente in colpa. Ho avuto grande libertà di movimento nell'interpretarlo: a volte ho provato disagio per la manipolazione che attua nei confronti del compagno nero (Djimon Hounsou), ma credo che la troupe africana abbia compreso il senso politico del film. Nel complesso, mi è piaciuto vestirne i panni". Interpretando una reporter, Jennifer Connelly ha voluto "dare il meglio di me: ho parlato con due giornaliste che hanno seguito la situazione a Freetown nel 1999 chiedendo loro cosa ritenessero plausibile per il mio ruolo: per il rispetto che nutro verso queste donne, non volevo che la mia interpretazione potesse offenderle". "La mia Maddy - prosegue l'attrice - è realistica e insieme ottimistica, in maniera sorprendente: è assetata di vita, molto seria nel suo lavoro, appassionata e compassionevole". "Sono nato in Africa, e da bambino ho avuto esperienza diretta di tanti conflitti: i bambini-soldato, i profughi, la corruzione, l'ingerenza occidentale rendono questo film la storia umana più potente mai uscita da Hollywood", dice Djimon Hounsou, alla sua seconda nomination agli Oscar. "Da culla della vita - prosegue l'attore - l'Africa si è trasformata nella culla della morte, e siamo tutti responsabili". "In Mozambico dove abbiamo girato - dice Zwick - abbiamo portato 30-40 milioni di dollari, una goccia nell'oceano, ma che, a differenza dei contributi della Banca Mondiale che si perdono nei mille rivoli della corruzione, sono stati un'iniezione in vena per l'economia locale". Inoltre, aggiunge Di Caprio "è sorprendente toccare con amno, per esempio negli orfanotrofi che ho visitato, i frutti concreti della solidarietà occidentale: i contributi alle organizzazioni umanitarie fanno davvero la differenza". Per contrastare il traffico di preziosi, per Di Caprio "il consumatore deve esigere un certificato di provenienza del diamante, che attesti non arrivi da una zona di guerra. Ci si chiede spesso se un film possa  fare la differenza, bene, Blood Diamond l'ha fatto ancor prima di uscire in sala: la sensibilizzazione sul tema ha fatto sì che oggi il commercio di diamanti sia più trasparente". Di Caprio ribadisce poi l'amore per Roma: "E' la mia città preferita al mondo, così ricca di storia, a strati sovrapposti: non si finisce mai di esplorarla". Piacevolmente sorpreso per la statua che lo raffigura in costruzione a Tor Bella Monaca, agli amici americani consiglierebbe "il Museo Borghese, la Chiesa dei Cappuccini e Pompei, una delle esperienze più memorabili della mia vita". Da ultimo, Zwick allarga il senso del film: "Blood Diamond inquadra un uomo in caccia di un diamante, un altro alla ricerca della famiglia e una donna in cerca di una storia, con un interrogativo universale: che cosa siamo disposti a fare per il nostro oggetto di valore? Il valore del film è la verità, una questione che esula da questa storia, e interessa tutte le epoche".