Il cinema contro la desertificazione. "Desert Nights: Tales from the Desert" Film Festival, in programma a Roma dall'1 al 7 dicembre, nasce con l'obiettivo - dice la direttrice Irene Bignardi - di "sensibilizzare il pubblico sul fenomeno della crescente desertificazione, che ha un impatto economico-sociale non solo sui Paesi direttamente coinvolti". Promossa dal Segretariato dell'UNCCD (Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla Desertificazione, stipulata nel 1996), la manifestazione si inserisce nelle iniziative delle Nazioni Unite per celebrare il 2006 anno contro la desertificazione. "L'Italia - dice il ministro plenipotenziario agli Affari Esteri Giorgio Sfara - è in prima linea contro la desertificazione, siamo tra i maggiori finanziatori - un milione e mezzo di euro nel 2006 - dell'UNCCD: questo fenomeno non solo ha connotati negativi in Africa e negli altri Paesi in via di sviluppo, ma il degrado socio-economico che vi si accompagna è una concausa delle ondate migratorie che si riversano in Europa". Ma purtroppo è un problema ancora poco conosciuto: "Tutti sanno che cosa siano il buco dell'ozono e il surriscaldamento globale, ma pochi quale sia il pericolo della desertificazione: stanchi di parlare a platee vuote - dice Massimo Candelori dell'UNCCD - ci siamo rivolti al cinema per fare breccia nell'opinione pubblica". In programma a Desert Nights più di 80 titoli, tra fiction, corti e documentari, provenienti da 37 paesi. Nella sezione "Storie" 7 film di recente produzione, tra cui 4 anteprime italiane: Si le vent souleve les sables, odissea familiare nel deserto di Gibuti, El destino, mystery ambientato in Argentina, la commedia multietnica Le gran final, e Bamako, "processo" sull'Africa diretto dal regista Abderrahmane Sissako. "Un programma multiforme - dice la Bignardi - che vuole "contraddire" con documenti e ricerche il mito e la leggenda connessi al deserto e trattati anche dal grande schermo". Se questa dimensione mitica sarà contemplata dalla retrospettiva "Cineteca del deserto", 23 lungometraggi da Zabriskie Point a Il deserto dei tartari, la controparte critica sarà affidata alla sezione "Documenti", che inquadra il deserto del Gobi e l'Atacama cileno, passando per il Kalahari della Namibia, con titoli quali Una scomoda verità di Davis Guggenheim, sull'impegno ambientale di Al Gore, l' austriaco We Feed the World, sugli ingenti sprechi nel processo produttivo, e Predictable Catastrophe, sul disastro ecologico del lago d'Aral. A fare da corollario alla programmazione cinematografica la mostra fotografica di Michael Martin e quattro incontri: "Il deserto nella letteratura", con Nurrudin Farah e Amitav Gosh; "L'acqua come bene comune"; "Castelli di sabbia" e "Il miraggio dell'acqua", con, tra gli altri, il reporter Ettore Mo.