Gianni Amelio non ce l'ha fatta. Le chiavi di casa è stato escluso dalla cinquina dei canidati al premio per il miglior film straniero. E' dal 1999, anno del trionfo di La vita è bella di Roberto Benigni, che l'Academy snobba i film italiani.  "Ci spiace per la mancata candidatura, ma a volte certe operazioni dure, crude e coraggiose come il film di Gianni Amelio in America non vengono capite" commenta Giancarlo Leone, amministratore delegato di Rai Cinema, che ha prodotto il film. Concorreranno, invece, alla statuetta Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo per le scenografie di The Aviator di Martin Scorsese. Con questa nomination, lo scenografo italiano conquista la sua ottava candidatura agli Oscar. Era stato già nominato nell'89 per Le avventure del Barone di Munchausen di Terry Gilliam, nel '90 l'Amleto di Zeffirelli, nel '93 per L'età dell'innocenza di Scorsese, nel '94 Intervista con il vampiro di Neil Jordan, nel '97 per Kundun di Scorsese (film per il quale aveva anche disegnato i costumi, ricevendo una doppia nomination) e nel 2002 per Gangs of New York sempre di Scorsese. Se dovesse aggiudicarsi il riconoscimento per Ferretti sarebbe il primo Oscar. Lo scenografo non è l'unico italiano in gara. Luigi Falorni, autore assieme a Byambasuren Davaa, di La storia del cammello che piange concorrerà nella categoria riservata ai migliori documentari, la stessa dalla quale è stato invece escluso Fahrenheit 9/11 di Michael Moore.