Nuovo forfait da Robert De Niro. Dopo il rifiuto dell'Ambrogino d'Oro a Milano, il divo diserta l'incontro previsto per questa mattina a Roma con il presidente della provincia Enrico Gasbarra, nel corso del quale si sarebbe dovuto discutere dell'accordo per portare il Tribeca Film Festival nella capitale il prossimo anno. L'assenza dell'attore, come comunica l'ufficio stampa della Provincia, è legata "ad imprevisti occorsi durante la notte". Ma sulla vicenda pesano ancora le polemiche scatenate dal rifiuto dell'attore di ritirare l'Ambrogino d'Oro, la massima onorificenza del Comune di Milano, che il sindaco Albertini avrebbe dovuto conferirgli ieri. "Le polemiche hanno amareggiato De Niro, che ha ritenuto opportuno non sovrapporle all'importante accordo con la Provincia di Roma" ha spiegato Gasbarra. Il divo di Toro scatenato e Taxi Driver, ospite ieri del capoluogo lombardo per presentare la prima edizione italiana del Tribeca FilmFestival, aveva detto no al ricnoscimento milanese per non danneggiare il candidato democratico alle presidenziali Usa, John Kerry, dopo le discussione scatenate dalle associazioni italoamericane, in merito alla decisione di attribuirgli la cittadinanza italiana ad honorem. "Io supporto Kerry" aveva detto nel pomeriggio De Niro. Probabilmente l'idea di ricevere un riconoscimento così importante da una nazione vicina all'attuale presidente Geroge W. Bush ha creato qualche imbarazzo all'attore, che ha messo in stand by anche l'acquisizione della cittadinanza italiana prevista per il 18 ottobre. Lo "sgarbo" non è piaciuto per niente ad Albertini che era tornato da Bruxelles appositamente per l'occasione. Dopo aver atteso per 40 minuti l'arrivo di De Niro, il sindaco di Milano se ne è andato. "E' fatto di grave maleducazione. Io comunque sono un sostenitore di George Bush" ha replicato il primo cittadino milanese questa mattina a Cernobbio, dove si trova per partecipare a un convegno sull'alleanza Milano-Torino. "Non so - ha detto ancora Albertini - come interpretare questa vicenda. Su richiesta della Fondazione Prada, avevamo deciso di assegnare l'Ambrogino d'Oro a De Niro nonostante qualche perplessità, in quanto riteniamo che non basti essere un grande attore per ricevere la più alta onorificenza di una città. Poi - ha concluso - c'è l'incredibile maleducazione di una persona che fa aspettare la più alta autorità di Milano. Non per me, ma io rappresento i cittadini e mi sento un loro servitore".