E' tra i più stimati autori coreani contemporanei, in Francia la sua fama supera quella di Kim Ki-duk e i festival fanno a gara per assicurarsi un suo film in cartellone. Il cinema di Hong Sang-soo arriva finalmente anche in Italia grazie all'Infinity Festival di Alba che gli ha dedicato una retrospettiva completa. In cartellone l'opera prima The Day the Pig Fell into the Well (1996), premiata ai festival di Vancouver e Rotterdam, The Power of Kangwon Province (1998), Virgin Stripped Bare by Her Bachelors (2000), Turning Gate (2002) e il più recente Woman is the Future of Man, in concorso a Cannes lo scorso anno. Autore raffinato e sensibile, Hong Sang-soo è considerato l'erede di Ozu, ma "i miei maestri - dice ad Alba - sono stati Murnau, Bresson, Bunuel, Ford e Rohmer". Non a caso, spiega, il suo è un cinema fatto di cose semplici, di gesti quotidiani come bere e mangiare, di uomini e donne che si amano, di sentimenti e di relazioni che s'intrecciano: "Non mi piace generalizzare - continua il regista -, raccontare quello che accade nella generazione o nella società contemporanea, quello che mi piace fare è soffermarmi su situazioni che riguardano la vita di ogni giorno, che in apparenza sembrano banali, ma in realtà ci rivelano molto delle persone e dell'animo umano. I miei film dicono molto anche di me, perché quello che racconto non è diverso dal modo in cui io stesso vivo. Nella vita rifiuto la falsità e lo faccio anche al cinema, cerco di essere semplice per far arrivare un messaggio chiaro allo spettatore". Una regola che non applica tuttavia nella scelta dei titoli: "Quasi sempre non hanno niente a che vedere con quello di cui parla il film, ma mi piacciono per l'armonia delle parole che contengono quando sono vicine, perché ricche di suggestioni. Sono frasi che leggo per caso nei libri, sui cartelloni per la strada, che mi tornano in mente all'improvviso mentre scrivo la sceneggiatura". In realtà, rivela, "scrivo quello che devo girare giorno per giorno e ogni volta uso un metodo diverso. Per me è importante la fase di preparazione, il modo in cui penso il rapporto con il personaggio, più che il personaggio in sé". Il suo prossimo film s'intitolerà Racconto di cinema ed "esplorerà il rapporto tra quello che si percepisce dalle immagini in una sala cinematografica e la realtà". Hong Sang-soo resterà in Italia anche nei prossimi giorni, domani sarà a Bologna ospite della rassegna "Stagioni e passioni. Il cinema coreano tra passato e presente" curata dal critico Pierre Rissient e promossa dalla Cineteca del Comune.