“La genesi del mio film è teatrale e ciò mi fa onore”, dice il regista Massimo Andrei alla presentazione di Benur - Un gladiatore in affitto, tratto dalla piéce teatrale Ben Hur di Gianni Clementi (sceneggiatore del film) e in uscita nelle nostre sale il primo maggio distribuito da Movimento Film.
E' la storia di un ex stuntman di Cinecittà (Nicola Pistoia), infortunatosi sul set di un film americano, che per sbarcare il lunario si è messo a fare il Centurione sotto il Colosseo, mentre sua sorella (Elisabetta De Vito), con cui divide un piccolo appartamento nella periferia romana, lavora da casa per una chat telefonica erotica. L'arrivo di Milan (Paolo Triestino), un immigrato clandestino bielorusso, cambierà la loro vita in meglio. Sì perchè l'intraprendente Milan (ingegnere nel suo paese) si metterà al servizio del Centurione, non solo sostituendolo a lavoro e diventando l'idolo dei turisti, ma perchè avrà la geniale idea di costruire una biga come quella del colossal Ben Hur (1959).
“Milan è entusiasta e alla fine è premiato. L'extracomunitario esce vincente rispetto all'italiano che è rassegnato e seduto”, dice il regista, che ha girato il film ai piedi del Colosseo: “un luogo che non è solo archeologia poetica”, spiega e Gianni Clementi aggiunge: “L'idea di questa storia è nata quando facevo uno spettacolo al Teatro Colosseo, vedevo spesso i centurioni e mi domandavo che storie ci fossero dietro quei costumi antichi. Così la fantasia e la realtà si sono incontrate in questo lavoro”.
Per una storia che si svolge tra la Roma antica e archeologica e i palazzoni di cemento della periferia romana: “non si vede mai la Roma borghese, umbertina, si vedono solo le icone di una romanità classica o i luoghi poveri come i casermoni”, dice Paolo Triestini che nell'interpretare il ruolo ha avuto difficoltà soprattutto linguistiche: “Per rifare una lingua che è un mix tra bielorusso e italiano mi ha aiutato un ragazzo bielorusso. Mi ricorda molto Milan, hanno una marcia in più”.
E Massimo Andrei (già regista del pluripremiato Mater Natura), che non ha visto lo spettacolo teatrale proprio per distaccarsi dall'originale ma ha tenuto gli stessi interpreti della commedia teatrale, aggiunge: “è una storia che racconta l'arte di arrangiarsi e gli immigrati di seconda generazione. Raccontando non più il loro arrivo ma come si stanno integrando nella nostra società. Ho voluto restituire la risata amara e rappresentare la miseria umana con il riso, un po' come nelle commedie del passato”.
Presentato quest'anno al Festival del Cinema di Roma, Benur è stato prodotto da Flavia Parnasi (“lo vidi a teatro a Fiumicino e ne rimasi molto colpita e commossa”), in collaborazione con Rai Cinema, Bnl, Roma Film Commission, Lazio Film Commission, e con il sostegno del MiBAC e sarà proiettato in anteprima capitolina il 23 aprile al Cinema Moderno accompagnato dai calciatori dell'As Roma con tanto di gladiatori romani a fare da scorta sul tappeto “giallo-rosso”.