Un uomo, due donne. Che sono anche sorelle. Una lo incontra per primo e se ne innamora, l'altra lo sposa. Ma il cuore ha altri progetti.
Lo spunto narrativo di 3 coeurs, secondo film francese a passare in concorso, è da classico tormentone melo'. Un menage a trois con implicazioni familiari che schiera un quartetto d'attori di prim'ordine - Catherine Deneuve e Chiara Mastroianni (madre e figlia anche nella realtà), Charlotte Gainsbourg e la rivelazione Benoît Poelvoorde. L'accoglienza alla prima per la stampa è stata agrodolce: applausi e fischi equamente divisi.
"Volevo trattare questa love story come un film di suspense - spiega il regista Benoît Jacquot - e questo spiega perché abbia utilizzato una musica thrilling. Desideravo poi fare un film vicino alla tradizione cinematografica del melo' americano, dalla parte di John Stahl più che Douglas Sirk. 3 coeurs non parla della precarietà dei sentimenti, ma della loro tenacia. E' la storia di tre persone che non riescono a uscire da questa passione, persone che sono legate dall'amore".
E a chi lo accusa di troppa leggerezza nel parlare di tradimenti risponde: "A me sembra che gli italiani abbiano un sentimento molto pronunciato dell'adulterio. Credo che il film possa essere visto ovunque e che parlerà a tutti coloro che lo vorranno vedere e ascoltare". E a chi cerca di analizzare troppo le passioni dice: "Non credo ci si innamori riflettendo, accade e basta. Forse italiani e australiani lo fanno diversamente."
Se tra la Deneuve e la Mastroianni bisognava solo ricreare lo stesso rapporto madre-figlia che esiste nella realtà ("La relazione con mia figlia però è molto personale, e un film non la ricrea ma solo aiutarci a capirla di più", dice la Deneuve), per la Gainsbourg è stato diverso: "Ovviamente non avevo quel tipo di intimità che avevano loro, avrei voluto fare più prove. Ma Jacquot non era d'accordo. L'intimità però è arrivata lo stesso durante la lavorazione".