Questa mattina presso la Casa del Cinema (Roma) è stato presentato il film Il mio amico Nanuk, già al Festival di Roma e nelle nostre sale dal 13 novembre. In seguito alla proiezione il cineasta italiano Brando Quilici, ideatore della storia e regista insieme a Roger Spottiswoode, ha raccontato i retroscena e la nascita del progetto. Una fiaba in bianco in cui un ragazzo, Luke, intraprende un'avventura fra i ghiacciai dell'Antartico per far ricongiungere un cucciolo di orso con la sua mamma. Un viaggio che diventerà percorso di crescita, ma anche occasione di rafforzamento del legame che si creerà col piccolo orso bianco. Brando Quilici racconta la nascita del progetto: “Le storie sono realmente accadute, a persone diverse e in circostanze diverse, ma sono vere. Io ho raccolto queste storie”. Nella riuscita dell'impresa la casa produttrice ha avuto un ruolo determinate.
“Medusa mi ha appoggiato al 100% e il fatto che avesse già firmato mi ha aiutato molto, segno del grande riconoscimento che ha all'estero”. Un grande aiuto è arrivato anche dallo sceneggiatore Hugh Hudson, che da “volpone del cinema”, come lo definisce lo stesso Quilici, gli ha consigliato di creare uno storyboard che potesse meglio mostrare il progetto del regista. L'idea ha funzionato, coinvolgendo anche delle co-produzioni, con Stati Uniti, Canada e una casa di produzione di Abu Dhabi. Il costo complessivo del film è stato difatti di 18 milioni di dollari, in parte notevole dovuti all'animale. Il cucciolo prescelto è stato Pezoo, proveniente dal China Haichang Tianjin Polar Ocean World. “ I cinesi - racconta Brando Quilici - hanno insistito perché l'orso fosse accompagnato da quattro babysitter, che dandosi il cambio 24 ore su 24, hanno fatto in modo che il piccolo non restasse mai solo”.
Inoltre, più che le riprese in location così impervie, la vera difficoltà del film, “quella più grande - svela Quilici - è stata la velocità con cui il cucciolo cresceva. In quanto nel giro di due mesi, durata totale delle riprese, da piccolo animale con cui giocare si è trasformato in un orso di 37 kili”. Ostacolo arginato dalla bravura dell'animal trainer  Mark Dumas “che ha insegnato - spiega Quilici - a Dakota Goyo (interprete di Luke) come dar da mangiare all'orso e come relazionarsi con lui. Hanno creato un rapporto speciale. È stato sorprendente, per Mark l'orso vedeva Dakota come un fratellino”. Il cineasta dimostra grande affetto per gli animali, e sulla vicenda dell'orsa Daniza afferma: “Si tratta di una storia molto triste. È una vergogna, non doveva succedere. Brutta storia”.