(Cinematografo.it/Adnkronos) - Il film Valkyrie (dal 30 gennaio in sala con il titolo Operazione Valchiria), su un ufficiale nazista che si ribella ad Hitler nella Seconda Guerra Mondiale, ha creato non poche polemiche in Germania già prima dell'uscita nelle sale e il protagonista Tom Cruise lo difende in un'intervista con la rivista tedesca Tv Movie.
"Noi non abbiamo dimenticato nemmeno un minuto che non tutti i tedeschi si schierarono con i nazionalsocialisti e che ci furono molti tedeschi che si opposero", afferma Cruise. La star di Mission: Impossible racconta che, insieme al copione, ha letto "come un matto" tutti i libri che esistono su Claus von Stauffenberg.
Cruise dice di aver capito perchè il colonnello mise a rischio la sua vita e quella della sua famiglia per il bene del Paese. "Stauffenberg per me era un uomo molto intelligente: un filosofo che pensava alla sua famiglia ma anche al suo Paese e al resto del mondo".
Aver dovuto indossare l'uniforme nazista per il suo film gli ha provocato in ogni caso un sentimento di "disgusto". "L'uniforme era autentica e all'inizio non volevo toccarla. Però dopo mi ha aiutato a incarnare Stauffenberg. Me lo ha avvicinato di più".
Il momento più intenso delle riprese, secondo l'attore 46enne, sono state le scene girate nel Bendlerblock di Berlino, dove furono trucidati i cospiratori contro Hitler. "Alla fine - racconta Cruise - abbiamo fatto un minuto di silenzio e mi è venuta la pelle d'oca. Per noi è stato un momento storico".