L'omaggio al maestro Ermanno Olmi, col suo film d'addio centochiodi. Un regista della generazione di mezzo come Daniele Luchetti, col suo applauditissimo Mio fratello è figlio unico in Un certain regard e poi ancora una giovanissima come Jasmine Trinca nella giuria della stessa sezione e Marco Bellocchio in quella del concorso ufficiale. E' nutritissimo lo squadrone azzurro al 60° Festival di Cannes: tanti nomi, ma nessuno in concorso, come non accadeva dal 2000. Da allora una Palma d'Oro con La stanza del figlio, almeno un film all'anno e, nel 2006, una doppietta col Caimano e L'amico di famiglia. In competizione è per noi quest'anno la sola Asia Argento. Vera mattatrice del festival con una tripletta di titoli, comparirà nel film Une Vieille Maîtresse di Catherine Breillat, ma anche fuori concorso con Go Go Tales di Abel Ferrara e Boarding Gate di Olivier Assayas. Con lei ci saranno anche il papà Dario, a cui il cartellone ha riservato un omaggio di Cannes Classique con il restauro del suo celebre Suspiria, e la lezione di cinema di Sergio Castellitto. Non manca poi l'alfiere di sempre Nanni Moretti, reclutato da Gilles Jacob e Thierry Fremaux per il film collettivo Chacun son cinéma, realizzato con altri 34 registi del calibro dei fratelli Dardenne, Wim Wenders, David Cronenberg e Tsai Ming-Liang. Fra le novità di questa edizione, il nuovo spazio conquistato dalla rappresentanza italiana: il padiglione che torna nel "villaggio internazionale" del Marché, dietro il Riviera, che sarà la base di Filmitalia e dell'Istituto Luce, oltre che il centro per gli incontri formali e informali,le conferenze, le presentazioni di eventi e festival italiani, che ospiterà nei suoi cento metri quadrati sul mare.