"Ci sono molteplici interpretazioni che si possono dare di questo film, è difficile poter dire quale sia quella giusta. Quello che è certo è che mi sono basato sull'insieme di alcune storie vere relative al periodo in cui frequentavo le scuole superiori e il film è girato nello stesso istituto che ho frequentato io". Arriva in sala, dal 9 ottobre grazie alla Tucker Film, Class Enemy di Rok Bicek, opera prima passata alla Settimana della Critica di Venezia 2013 e vincitrice di molti premi a vari Festival internazionali. Ambientato in una scuola slovena di oggi, il film porta alla ribalta il violento scontro tra una classe e il suo nuovo, austero professore, Robert (Igor Samobor): dapprima didattico, poi umano, il corto circuito tra gli studenti e l'autorità esplode all'indomani del suicidio di una compagna di classe, tragedia che devasta irrimediabilmente i flebili equilibri.

"La motivazione ad insegnare del professore è fortissima, spiega Bicek, e il suo personaggio è basato sul mio vero prof. di matematica, severo e autoritario oltre ogni limite: se avessi potuto, all'epoca, credo lo avrei ucciso. Ma oggi posso dire che è stato di sicuro il miglior insegnante della mia vita, indispensabile per la mia crescita". Un individuo apparentemente inossidabile, Robert (Igor Samobor), professore di tedesco che ben presto gli studenti etichettano come 'nazista': "Spesso ci sono persone che abusano della Storia, come molti giovani di oggi che ignorano gran parte degli avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Non è un caso che la sua materia sia il tedesco, proprio perché è facile cadere nel luogo comune di associare quella lingua e l'essere autoritari al nazismo".

Oltre al protagonista, Igor Samobor, tra gli attori più affermati in Slovenia, il film vede nel cast molti non professionisti: "Gli studenti li abbiamo cercati nei licei di Lubiana, naturalmente concentrandoci maggiormente su quelli che non si offrivano volontari per fare il film... Poi - continua Bicek - abbiamo dovuto creare il gruppo, loro si sono aperti molto con me e io in qualche modo ho sfruttato questa cosa durante le riprese. Hanno poi incontrato Samobor direttamente sul set, ma lui ha evitato di socializzare perché per loro poi sarebbe stato troppo difficile riuscire a mantenere la stessa distanza con il personaggio in fase di recitazione".

Girato e ambientato solamente all'interno della scuola, il film "trasforma la classe in una sorta di ring, dove si sfidano i due pugili, da una parte gli studenti, dall'altra il professore: quello che succede fuori dal ring non deve entrare, mi piace evitare di fornire allo spettatore tutte le informazioni in modo da permettergli di porsi delle domande", dice ancora il regista, che svela: "Il distributore francese mi ha chiesto di fare il remake in lingua inglese del film, ma non so se ho voglia di dedicarmi altri tre anni a fare un film che ho già fatto...". Piuttosto, a breve giro di posta dovrebbe vedere la luce l'opera seconda di Bicek, Family: "Ho sempre creduto che la miglior sceneggiatura ce la fornisca sempre la vita, così dal 2007 sto seguendo le dinamiche di una famiglia diciamo disfunzionale, con l'adolescente protagonista che ha un fratello down e due genitori con disturbi mentali. Ogni sequenza è girata senza stacchi e al montaggio non ci sarà manipolazione: quando sarà pronto uscirà però come 'film di finzione', anche se si tratta della realtà di una famiglia vera".