"Nella nostra epoca è sempre più difficile comunicare intimamente con gli altri e, sebbene sembri un paradosso, sono proprio i mezzi di comunicazione di massa, quelli che ci tengono costantemente in contatto, i principali responsabili della nostra solitudine". A parlare è il regista francese Patrice Leconte che, a due anni dal successo di L'uomo del treno, presenta a Roma la sua nuova commedia, Confidenze troppo intime, selezionato per il concorso allo scorso festival di Berlino e in uscita nelle sale italiane il 3 dicembre distribuito dalla Lucky Red. Interpretato dai bravissimi Fabrice Luchini e da Sandrine Bonnaire, il film racconta la storia di un incontro, quello tra Anna e William: lei, una donna infelice e insoddisfatta del suo matrimonio, decide di andare dallo psicanalista, ma sbaglia porta e racconta tutti i suoi più intimi problemi a un fiscalista, William. Anche quando scopre che in realtà lui non è il dottore che credeva. "Ho voluto costruire questo film come un thriller di Hitchcock, partire dal mistero per arrivare a raccontare una storia d'amore" dice Leconte, che ammette di non avere, invece, alcuna esperienza di psicanalisi: "Non ci sono mai andato né conosco qualcuno che lo abbia fatto. E come me nessuno sul set ad eccezione di Fabrice. E' stato lui a suggerirci come arredare lo studio, che colori usare, come posizionare il lettino". L'idea di realizzare Confidenze troppo intime, tuttavia, non "ha nulla a che fare con Freud - chiarisce il regista -. Mi divertiva far incontrare al cinema due persone che nella vita reale non si sarebbero mai incontrate. E poi anche a me è capitato di sbagliare porta, ma quella volta ho chiesto scusa e l'ho richiusa. In un film si può andare oltre, si può spalancare la porta e vedere cosa succede". Non è un caso che nel film sia una donna a bussare alla porta sbagliata. "Gli uomini hanno gli stessi intimi segreti delle donne, ma si lasciano andare di meno. Probabilmente se a sbagliare fosse stato lui le cose sarebbero andare diversamente". Il prossimo film sarà il sequel di due opere d'esordio del regista, Les Bronzés 3, ma "nel 2006 - annuncia - girerò un film negli Usa, a New York. Si tratta del remake di un mio noir L'insolito caso di Mr. Hire e ho accettato solo perché a firmare la sceneggiatura é stato lo scrittore Paul Auster. Mi piacerebbe che ad interpretarlo fossero John Turturro e Naomi Watts".