La Mostra di Venezia celebra il suo Giubileo (1932-2007) con un Evento dedicato ad Alexander Kluge, il settantacinquenne regista premiato con due Leoni d'Oro e un Leone d'Argento. Scrittore, avvocato (ha studiato legge, storia e musica sacra), padre del Giovane Cinema Tedesco (iniziatore del Manifesto di Oberhausen), attivo dal 1958 come assistente alla regia di Fritz Lang durante le riprese de La tigre di Eschnapur, dal 1962 direttore dell'Institut für Filmgestaltung di Ulm - prima scuola di cinema della Germania Ovest, istituita proprio a seguito del Manifesto di Oberhausen - Alexander Kluge è stato sin dal suo primo lungometraggio uno tra i protagonisti del rinnovamento della Mostra di Venezia, dove è stato presente con suoi film per cinque volte, e dove i riconoscimenti ottenuti ne fanno uno dei cineasti in assoluto più premiati: oltre al Leone d'argento - Premio Speciale della Giuria ottenuto nel 1966 col suo primo lungometraggio, La ragazza senza storia, e al Leone d'oro nel 1968 per Artisti sotto la tenda del circo: perplessi - ultimo riconoscimento assegnato dalla Mostra prima della lunga interruzione scaturita dalla temperie politica e culturale della contestazione - Alexander Kluge è stato uno dei registi insigniti nel 1982 del Leone d'oro alla carriera del Cinquantenario. Alla 64ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica Kluge ripercorrerà con un programma speciale gli ultimi 75 anni di storia del cinema, presentando materiali e documenti, per gran parte inediti e addirittura realizzati per l'occasione. Tra le unità di base di questi programmi verranno presentati gli "Ein-Minuten-Filme", mini-film di sessanta secondi che Kluge ha realizzato negli ultimi quarant'anni, soprattutto per la televisione tedesca ZDF e per quella svedese SVT. "Su che cosa sia davvero il cinema, continuano ad esistere solo ipotesi invece che certezze - ha dichiarato il Direttore della Mostra Marco Müller. Abbiamo dunque chiesto ad Alexander Kluge di ripensare per noi la storia morfologica del cinema e delle altre arti: il sostrato fertilissimo che si è originato dal continuo smottamento tra giacimenti culturali contigui e, in particolare, il rapporto tra cinema, arti visive, musica e opera lirica. Kluge ha saputo condensare tale rapporto con grazia mirabile ed equilibrio instabile nelle sue 'pillole di cinema', che comprendono anche episodi girati al Lido negli anni '60".