Cristina Comencini ce l'ha fatta. La bestia nel cuore è stato inserito nella cinquina dei candidati al premio come miglior film straniero alla 78esima edizione degli Oscar e per l'Italia si tratta di un grande risultato: era dal 1999, anno del trionfo di La vita è bella di Roberto Benigni, che l'Academy ignorava i nostri film. Ispirato all'omonimo romanzo scritto dalla stessa Comencini e interpretato da Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Luigi Lo Cascio e Stefania Rocca, La bestia nel cuore è stato presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, dove è valso la Coppa Volpi alla Mezzogiorno. "Sono iperfelice, non me l'aspettavo assolutamente". E' il commento a caldo della regista, che dovrà vedersela con il francese Joyeux Noël, il palestinese vincitore del Golden Globe Paradise Now, il tedesco La rosa bianca - Sophie Scholl e il sudafricano Tsotsi. "Sono emozionatissima, da sei anni l'Italia mancava dalla competizione e noi ce l'abbiamo fatta contro ogni previsione. E' stata una sorpresa perché siamo arrivati tardi e abbiamo fatto una campagna promozionale con pochi mezzi. Ma il merito è soprattutto del film che ha fatto tutto da solo. Avevo visto l'entusiasmo della gente durante le proiezioni americane ma proprio non ci credevo". Commossa, la regista parla "di un grande risultato per l'Italia", "come ci rimprovera sempre il nostro presidente Ciampi, abbiamo scarso sentimento per quello che facciamo, questa invece è la dimostrazione che quando vogliamo le cose le possiamo fare". La candidatura all'Oscar per la Comencini è motivo d'orgoglio non solo perché, dopo sei anni, ha spezzato la catena di insuccessi collezionati dai nostri autori e perché la nomination è arrivata dopo le polemiche seguite all'esclusione di Private di Saverio Costanzo, ma anche perché è la prima regista italiana a concorrere agli Academy Awards dal 1976, anno in cui Lina Wertmüller, con Pasqualino Settebellezze, ebbe l'onore di essere la prima donna ad ottenere la nomination come miglior regista, oltre alla candidatura del suo film nella categoria riservata ai film stranieri e quella come sceneggiatrice. "Questa cosa mi commuove particolarmente, questo risultato è importante per tutte le donne". A tenere alta la bandiera dell'Italia agli Oscar ci saranno anche il musicista Dario Marianelli per Orgoglio e pregiudizio e la costumista Gabriella Pescucci, candidata per La fabbrica di cioccolato di Tim Burton. Premiata con l'Oscar nel '94 per i costumi di L'età dell'innocenza di Scorsese e candidata nell'88 per Le avventure del barone di Munchausen, la Pescucci ottiene quest'anno la terza nomination della sua carriera. Le italiane che in 78 anni hanno partecipato agli Oscar sono veramente poche: l'ultima è stata, lo scorso anno, Francesca Lo Schiavo, premiata insieme a Dante Ferretti per le scenografie di The Aviator. Come non ricordare  Sophia Loren che è stata la prima, con La ciociara, a ricevere uno dei premi riservati agli attori recitando in un film in lingua straniera, e Anna Magnani, la prima italiana a vincere una statuetta come protagonista per La rosa tatuata di Mann ('55). Senza dimenticare la Milena Canonero, sette nomination e due Oscar vinti per Barry Lyndon (1975) e Momenti di gloria (1982), e la montatrice Gabriella Cristiani, che ottenne l'Oscar per L'ultimo imperatore nell'88.