L’impegno della Biennale di Venezia nella diffusione del grande cinema classico continua. Dopo l’annuncio dei film della sezione Venezia Classici della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (che quest’anno saranno ospitati dal festival Il Cinema Ritrovato promosso dalla Cineteca di Bologna), prende il via domani venerdì 24 luglio a Venezia - e prosegue fino al 30 agosto, ogni venerdì e sabato alle 21 nella nuova Arena Giardini della Biennale – l’annunciata rassegna di film classici restaurati intitolata Classici fuori Mostra.

La rassegna si apre con la proiezione di un capolavoro del cinema horror girato e ambientato a Venezia, Don’t Look Now (A Venezia… un dicembre rosso shocking, 1973), del regista britannico Nicolas Roeg, con Julie Christie e Donald Sutherland (restauro curato da StudioCanal). Don’t Look Now sarà presentato da un grande estimatore del film, il regista italiano candidato al premio Oscar Luca Guadagnino (Chiamami col tuo nome, Suspiria, Io sono l’amore), e dall’artista veneziano Giovanni Soccol, che aveva collaborato come art director con il regista Nicolas Roeg per tutta l’ambientazione del film a Venezia. In caso di pioggia, la proiezione verrà recuperata domenica 26 luglio.

DON'T LOOK NOW di Nicholas Roeg

In Don’t Look Now, dopo la morte della loro figlia, John Baxter (Donald Sutherland) e sua moglie Laura (Julie Christie) soggiornano a Venezia dove lui deve restaurare la chiesa di San Nicolò dei Mendicoli. Ma gravi pericoli incombono su di loro. Don’t Look Now è tratto dal racconto di Daphne Du Maurier Non dopo mezzanotte, ed è sceneggiato da Allan Scott e Chris Bryant. La fotografia è di Anthony Richmond.

Il critico del “Guardian” Peter Bradshaw ha dichiarato: “Un’occasione unica per rivedere il film più compiuto di Nicolas Roeg: una brillante, per molti versi unica, fusione di erotismo e turbamento, con un senso per le immagini e le atmosfere che risuonerà a lungo nella vostra mente. Costellato in maniera affascinante di riferimenti alla cultura alta degli anni ’70, il film appare tuttavia più fresco che mai. È una storia di fantasmi, una meditazione sul tempo, la memoria e l’intensità dell’amore coniugale. Ed è un capolavoro”.

Omaggio a Fulvio Roiter

Il giorno successivo, sabato 25 luglio alle ore 21, prima della proiezione di Fat City (Città amara, 1971) di John Huston, si terrà un omaggio al grande fotografo veneziano Fulvio Roiter attraverso la proiezione di un filmato con alcune tra le più belle foto in bianco e nero e a colori del celebre fotografo scomparso quattro anni fa. L’omaggio è realizzato in collaborazione con la Fondazione Roiter e il Comune di Venezia.

Note biografiche

Luca Guadagnino (Palermo, Italia, 1971). Il suo primo lungometraggio, The Protagonists (1999) è a Venezia, con protagonista Tilda Swinton, sua amica e attrice feticcio cui dedica nel 2002 Tilda Swinton: The Love Factory, documentario anch’esso presentato a Venezia. Nel 2005 gira Melissa P., trasposizione cinematografica del libro scandalo di Melissa Panarello. Io sono l’amore (2009) viene presentato in Orizzonti a Venezia e ottiene una nomination all’Oscar e numerosi riconoscimenti all’estero. Nel 2013 presenta il documentario Bertolucci on Bertolucci, sempre alla Mostra. È stato giurato a Venezia nel 2010. Nel 2015 presentato a Venezia in concorso A Bigger Splash. Il successo internazionale Call Me by Your Name (2017) ottiene quattro nomination all’Oscar e vince la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale.

Giovanni Soccol è nato a Venezia nel 1938. Inizia lo studio della pittura nel 1952, frequentando l’atelier della pittrice viennese Ilse Bernheimer, docente negli anni ’20 del secolo scorso alla Kunstgewerbeschule di Vienna e in seguito stabilitasi a Venezia. Nel 1953, quindicenne, espone per la prima volta alla XLI Collettiva dell’Opera Bevilacqua La Masa, aggiudicandosi il premio per il più giovane espositore. Nel 1964 espone nel Padiglione delle Arti Decorative alla XXXII Biennale d’Arte Contemporanea, aggiudicandosi il Premio del Ministero Industria e Commercio. Nel 1969 Mario Deluigi lo chiama a collaborare nell’insegnamento di Arredo Scenico presso il medesimo Istituto. Durante gli anni ‘70 Soccol si dedica, oltre che alla pittura, anche all’architettura di interni ed alla scenografia, sia per il teatro che per il cinema. Nel 1973 è art director del film Don’t look now per la regia di Nicholas Roeg.

Fulvio Roiter, nato a Meolo in provincia di Venezia nel 1926, si diploma come perito chimico, ma dal 1947 si dedica alla fotografia che diviene la sua attività professionale dal 1953. Nel 1949 aderisce al circolo fotografico La Gondola di Venezia, fondato dall'amico Paolo Monti. Nel 1953 parte per la Sicilia nel suo primo viaggio fotografico, il primo di molti in tutto il mondo. Dopo avere realizzato numerosi reportage per alcune riviste, pubblica nel 1954 il suo primo libro fotografico, il volume in bianco e nero Venise à fleur d'eau. La sua consacrazione sulla scena internazionale l’ottiene con gli scatti sulla sua Venezia da cui trae il libro  Essere Venezia del 1977, stampato in quattro lingue con una tiratura di circa un milione di copie, un best seller unico per l'editoria fotografica. Negli anni Settanta, sull’onda del successo ottenuto, abbandona la fotografia in bianco e nero per dedicarsi al colore, modificando anche radicalmente il suo stile e i soggetti delle sue ricerche. Muore il 18 aprile 2016 a Venezia.

Il programma completo di Classici fuori Mostra

Le proiezioni si terranno alle ore 21

24 luglio

DON’T LOOK NOW (A Venezia… un dicembre rosso shocking) di Nicolas Roeg

con Julie Christie, Donald Sutherland, Hilary Mason, Massimo Serato; GB/Italia, 1973, 110’

Restauro curato da StudioCanal

“Un’occasione unica per rivedere il film più compiuto di Nicolas Roeg: una brillante, per molti versi unica, fusione di erotismo e turbamento, con un senso per le immagini e le atmosfere che risuonerà a lungo nella vostra mente. Costellato in maniera affascinante di riferimenti alla cultura alta degli anni ’70, il film appare tuttavia più fresco che mai. È una storia di fantasmi, una meditazione sul tempo, la memoria e l’intensità dell’amore coniugale. Ed è un capolavoro” (P. Bradshaw).

Presentano Luca Guadagnino e Giovanni Soccol

25 luglio

OMAGGIO A FULVIO ROITER - In collaborazione con la Fondazione Roiter e il Comune di Venezia

A SEGUIRE

FAT CITY (Città amara) di John Huston

con Stacy Keach, Jeff Bridges, Susan Tyrrell, Candy Clark, Nicholas Colasanto;  USA, 1971, 100’

Restauro curato da Sony Pictures Entertainment

“Un film importante per la sua libertà e sensibilità, in cui Huston ritrova Hemingway aggiornando la sua visione dei perdenti (nel mondo della boxe e in una cittadina californiana contemporanea), con un‘amarezza di sapore inedito, che nasce dalla constatazione del fallimento pieno, della sconfitta piena delle illusioni americane nella democrazia e nel diritto alla felicità” (G. Fofi).

31 luglio

A CIASCUNO IL SUO di Elio Petri

con Gian Maria Volonté, Irene Papas e Gabriele Ferzetti; Italia, 1967, 99’

Restauro curato da Museo Nazionale del Cinema di Torino

Dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, uno dei primi film sulla mafia: “forse il miglior film di uno dei più lucidi cineasti d’impegno sociale dell’epoca” (P.Mereghetti). È anche il primo risultato della proficua collaborazione fra Gian Maria Volonté e il regista più a lungo sottovalutato del cinema italiano post-neorealista.

1 agosto

ALIEN di Ridley Scott

con Sigourney Weaver, Yaphet Kotto, Veronica Cartwright, Ian Holm, Tom Skerritt, Harry Dean Stanton, John Hurt; GB/USA, 1979, 116’

Restauro curato da 20th Century Fox

Uno dei capisaldi del cinema di fantascienza anni ’80. “Conta poco per quel che dice ma lo dice benissimo, grazie a un apparato scenografico di grande suggestione e a un ritmo narrativo infallibile. La sua chiave tematica è la paura dell’ignoto, perciò pesca nel profondo” (M. Morandini). “Straordinaria e modernissima la regia di Scott, in grado di inchiodare lo spettatore dal primo all’ultimo minuto, e rivoluzionaria la scelta di fare dell’eroe una donna” (P. Mereghetti).

7 agosto

MIRACOLO A MILANO di Vittorio De Sica

con Francesco Golisano, Emma Gramatica, Paolo Stoppa, Guglielmo Barnabò, Brunella Bovo; Italia, 1951,100’

Restauro curato da Cineteca di Bologna e Compass Film

Adattamento del romanzo Totò il buono di Cesare Zavattini, è un “racconto utopico che contrappone uno spazio di umanesimo, di calore e di fantasia alla protervia di una modernità selvaggia” (S. Parigi), che all’epoca scontentò sia la destra per i suoi risvolti eversivi (titolo provvisorio: I poveri disturbano), sia la sinistra per l’abbandono dei moduli stilistici del neorealismo. Palma d’Oro al Festival di Cannes.

8 agosto

RAINING IN THE MOUNTAIN (Pioggia opportuna sulla montagna vuota) di King Hu

con Hsu Feng, Sun Yueh, Shih Chun;  Hong Kong/Taiwan, 1979, 120’

Restauro curato da Taiwan Film Institute

Uno dei capolavori del Maestro del cinema di arti marziali di Hong Kong. “Bellezza plastica di scenari e ambienti con la cui topografia coincide la messa in scena, costumi e arredi arcaici non di rado autentici, usanze, riti, combattimenti come balletti acrobatici, ispirati all’Opera di Pechino più che alle arti marziali, e tanti altri elementi che vengono dall’immaginazione cinese tradizionale e la ricreano, in una grande sintesi visiva e gestuale” (G. Volpi).

14 agosto

THE GO-BETWEEN (Messaggero d’amore) di Joseph Losey

con Julie ChristieAlan BatesMargaret LeightonMichael Redgrave, Dominic Guard, Michael GoughEdward FoxRichard Gibson; GB, 1971, 110’

Restauro curato da StudioCanal

“Terzo film del sodalizio tra Losey e Harold Pinter, e il più complesso. Arriva alla semplicità attraverso l’artificio più raffinato” (M. Morandini). “La sceneggiatura di Pinter è un meticoloso ritratto dell’educazione all’esistenza e al dolore, contrappuntato, in un magistrale montaggio sonoro e visivo, dai ricordi di due vecchi. Incantevoli le scene di vita associata (la preghiera comune prima di colazione, la partita di cricket, il taglio della torta di compleanno) che descrivono con inedita incisività usi e costumi di una un mondo trapassato” (G. Volpi). Palma d‘Oro al festival di Cannes.

15 agosto

KANAL (I dannati di Varsavia) di Andrej Wajda

con Teresa IzewskaTadeusz JanczarWienczyslaw GlinskiTadeusz GwiazdowskiStanislaw Mikulski;  Polonia, 1957, 95’

Restauro curato da Malavida Films

Da uno dei registi più amati da Martin Scorsese, un film che “non è, come si scrisse, un dramma sull’eroismo inutile della tradizione polacca. L’originalità di Wajda consiste nel porsi nella cerniera tra storia personale e storia nazionale dove i dati esistenziali (l’angoscia morale, il disfacimento della morte, la paura) si fanno razionali, costantemente visti in una dimensione politica e civile” (M. Morandini).

21 agosto

DANS LA VILLE BLANCHE (Nella città bianca) di Alain Tanner

con Bruno Ganz, Teresa Madruga, Julia Vonderlinn, José Carvhalo; Svizzera/Portogallo, 1982, 107’

Restauro curato dall’Association Alain Tanner e Cinémathèque Suisse

“All’inizio del film, Ganz fa notare alla cameriera che l’orologio del bar non segna l’ora giusta. Lei risponde: “L’orologio è giusto. È il mondo che è sbagliato”. Ed è con questa sensazione che il mondo sia fuori posto che il protagonista vive la sua solitudine urbana, usando la sua macchina da presa per registrare frammenti di realtà che spedisce alla moglie, gironzolando a caso come se si aspettasse di essere catturato dalla realtà, di essere assorbito in essa” (Frédéric Bas). “Blues sul mare e su Lisbona, un film sul tempo e sullo spazio (dunque, sul cinema) in cadenze di sogno a occhi aperti” (M. Morandini)

22 agosto

DETOUR (Deviazione per l’inferno) di Edgar G. Ulmer

con Tom Neal, Ann Savage, Claudia Drake, Edmund MacDonald; USA, 1945, 67’

Restauro curato da Academy Film Archive e Film Foundation, in collaborazione con Cinémathèque Royale de Belgique, Museum of Modern Art e Cinémathèque Française, con finanziamenti per il restauro forniti da George Lucas Family Foundation

“Realizzato in 6 giorni, con tutte le scene in strada girate in trasparente, da un regista viennese, maestro indiscusso del B movie hollywoodiano a basso costo, divenne il film di culto più famoso della categoria del cinema povero” (M. Morandini). “Uno di quei piccoli capolavori che venivano dalla più libera produzione di serie B, in cui l’assenza di mezzi si fa stile, ricerca di un clima e di un taglio originale. Nel film di Ulmer, la ricerca dell’insolito sfocia nell’incubo e nell’onirico, se non nell’assurdo alle soglie di Kafka” (G. Volpi)

29 agosto

L’APE REGINA – UNA STORIA MODERNA di Marco Ferreri

con Ugo Tognazzi, Marina Vlady, Walter Giller, Linda Sini, Riccardo Fellini;  Italia/Francia, 1963, 93’

Restauro curato da Cineteca di Bologna

“Denunciato e sequestrato dalla censura che impose tagli, modifiche ai dialoghi e l’uscita con un titolo diverso, è un grottesco paradossale sulla famiglia, il matrimonio e l’ideologia clerical-borghese che impregnano l’Italia. Divertente e quietamente feroce” (M. Morandini). “Umorismo nerissimo e un agghiacciante senso di morte – dell’anima, del corpo e dei sensi: uno dei film più riusciti di Ferreri” (P. Mereghetti).

30 agosto

TONI di Jean Renoir

con Charles Blavette, Jenny Hélia, Célia Montalvan, Edouard Delmont;  Francia, 1935, 84’

Restauro curato da Gaumont

“Un mondo di patriarchi e di capimastri, un mondo in cui l’arcaico – il soldo, la roba, la terra – s’intreccia con le forme di sfruttamento attuali. E il sesso è ossessione, passione, eros a fior di pelle, in un incrociarsi di destini che spingeranno Toni a pagare per un delitto che non ha commesso. Quello di Renoir è uno stupendo mélo proletario, possente e vero” (G. Volpi). Uno dei più possenti film di Renoir degli anni Trenta.