"Il documentario è come un film di finzione improvvisato". Parola della regista francese Claire Simon, a cui il Festival dei Popoli (14-21 novembre, Firenze) e poi Filmmaker/doc (19-23 novembre, Milano) dedicano la prima retrospettiva completa realizzata nel nostro Paese. Supportato dalla monografia Claire Simon – La realtà diventa storia curata da Carlo Chatrian e Daniela Persico, l'omaggio illumina un'autrice, nata a Londra nel '55 e cresciuta in Provenza, dalla fede profonda, quella nel potere demiurgico e liberatorio dell'audiovisivo: "Girare un documentario è credere nella rivelazione del cinema, la rivelazione più semplice e più radicale: che il presente si trasformi in presenza, che un'azione diventi una storia, che un uomo diventi un eroe, che un posto diventi un luogo". Dichiarazione d'intenti che lo schermo nutre e corrobora: dai bambini "prestati" ai giochi di potere degli adulti (Récréation) agli adolescenti di amorosi sensi (Ça brûle), fino al focus femminile e femminista sulla maternità di Sinon oui, quella di Claire Simon è una corsa appassionata e sudata nelle ragioni ultime della nostra umanità. Con un compagno stra-ordinario: il Cinema.