"Il cinema è un pezzo importante della nostra cultura e,come tale, bisognerebbe rilanciare un programma economico che dia fiducia alle persone che il cinema lo fanno". Così Cecilia D'Elia, assessore alle politiche culturali e vicepresidente della Provincia di Roma, dà il benvenuto agli "Stati Generali del cinema italiano", a Roma per parlare di promozione dell'industria cinematografica italiana. "Bisognerebbe riflettere - dichiara Gianni Alemanno - su come il cinema e le altre attività culturali possano continuare a crescere nonostante i costi. Un'esperienza come quella del Festival di Roma, ad esempio, consta di tre aspetti fondamentali: la visibilità, la capacità di coinvolgere migliaia di persone, e infine la necessità che la città ha di mantenere vivo l'interesse non solo durante le giornate del Festival, ma per tutto l'anno". Riguardo alla polemica sul FUS, il sindaco della capitale ha ribadito la necessità di "finanziamenti, ma le risorse pubbliche devono funzionare da leva per quelle private". In sintonia con Alemanno l'amministratore Delegato Fondazione Musica per Roma, Carlo Fuortes, secondo cui "lo Stato deve impegnarsi di più perché il cinema è attualmente la forma d'arte con maggiore utenza". Sulla possibilità che i giovani artisti hanno di poter avere sostegno nel settore, Giulia Rodano, assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport regione Lazio, ritiene che "certe attività culturali devono essere sostenute per forza e i giovani registi poter contare su qualcuno". "I precedenti tagli al Fus mettevano a repentaglio tutto il comparto cinematografico - conclude Stefano Rulli di Centoautori -. Bisognerebbe rielaborare i criteri di distribuzione dei finanziamenti, perché al momento non si capisce per chi e come debbano essere usati i soldi a disposizione".