“Abbiamo alzato molto il tiro, ma siamo rimasti sempre noi stessi”, ci dice Maria Martinelli, che incontriamo a Roma per presentare Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi all’Italian Beauty del MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo) in corso all’Hotel Barberini dal 19 ottobre fino ad oggi.

Fondatrice della Start Cinema, casa produttrice ravennate, è regista, documentarista, e cuore pulsante del Ravenna Nightmare Film Fest, nato grazie alle forze sue e del direttore artistico Franco Calandrini, combinate a quelle di GialloLuna NeroNotte, Festival di letteratura.

Ci sta parlando proprio di questa kermesse arrivata alla sua 15ma edizione, e ormai diventata  punto di riferimento di un genere che ha visto negli anni tra i suoi protagonisti maestri quali Dario Argento, Bryan Yuzna, Xavier Gens, Simon Rumley.

Nel suo ricco menù, che sarà servito a partire del 28 ottobre per proseguire fino al 5 novembre, tra le sue “sale da pranzo” d’eccellenza il Cinemacity e il Palazzo del Cinema e dei Congressi di Ravenna, ci sono tutti gli ingredienti giusti per celebrare nel modo migliore questo traguardo importante.

“Volevamo festeggiare queste 15 candeline – continua la Martinelli -, e abbiamo alzato il livello internazionale delle due competizioni, di corti e lungometraggi”.

Opere che arrivano da tutto il globo, accompagnate dai loro rispettivi registi: tra i film l’elegante fetish noir Fashionista dell’inglese Simon Rumley, vincitore dell’edizione dell’anno scorso; Midnighters dei fratelli Ramsay, noti per essere autori e registi di The Walking Dead; il magico noir sentimentale ambientato nel deserto, You Go To My Head, regia di Dimitri De Clercq, con l’ormai ex modella, da tempo attrice di qualità, Delfine Bafort; il post-apocalittico Hostile, opera prima già vincitrice del Neuchâtel International Fantastic Film Festival, alla regia Mathieu Turi; l’horror canadese, che è annunciato agghiacciante, The Child Remains di Michael Melski, con Suzanne Clément, Palma d’Oro Cannes 2012 e attrice simbolo di Xavier Dolan; dalla Russia, il drammatico e surreale, a caccia di distribuzione anche se pluripremiato, Pechorin di Roman Khrushch, dal libro omonimo di Mikhail Lermontov (in italiano Un eroe del nostro tempo); e l'hitchcockiano Beach House, opera prima del musicista Jason Saltiel, con Willa Fitzgerald, eroina dei serial tv Scream e Misfortun.

“Jason Saltiel sarà, oltre che in sala, anche tra i protagonisti del nostro programma Off Screen – aggiunge la Martinelli -, proponendo la sua musica in un live. Abbiamo voluto organizzare occasioni in cui i registi si potranno raccontare e incontrare con il pubblico “fuori dallo schermo”, per creare una situazione a 360 gradi, di cinema e di quello che ruota intorno ad esso, capace di farlo respirare allo spettatore in tutte le sue sfaccettature. La sfida lanciata è proprio quella di proporre un Festival, in cui non ci siano solo “eventi” di cinema, ma dove si “parli” anche di esso, legandolo al tessuto sociale e al territorio, così creando un cortocircuito speriamo vitale”.

Viaggia perfettamente su questi binari anche la Nightmare school, che ha come obiettivo promuovere tra il pubblico di giovani e giovanissimi l’esperienza dell’andare al cinema. Si articolerà in Nightmare Kids, Nightmare Junior, e Master Class per studenti delle superiori e dell’Università. Protagonisti autori del calibro di Valerio Evangelista con il suo ritorno nei territori della fantascienza e dell’inquisitore Eymerich; e il ravennate Alessandro Fabbri, scrittore e sceneggiatore de Il ragazzo invisibile nei suoi due capitoli portati su grande schermo da Gabriele Salvatores.

Proprio un’opera del Premio Oscar sarà protagonista il 28 dell’Opening night del Festival, quel Nirvana, con Christopher Lambert e Stefania Rocca, che nacque ormai 20 anni or sono. Sarà presentato con tutto il cast tecnico, per una serata intitolata “Gli uomini che fecero l’impresa - La fantascienza italiana da Nirvana a oggi”.

“L’esperienza cinematografica è un’arte molto complessa – sottolinea Maria Martinelli -, tanto che quando si parla di cinema si parla sempre di eroi.”

A moderare l’incontro che seguirà il critico cinematografico Antonello Catacchio, personalmente coinvolto nella nascita di Nirvana, che sarà proiettato in una delle poche copie in 35mm ancora in circolazione.

“Siamo riusciti a trovarla alla Cineteca Lucana, e sarà un’esperienza unica poterla rivedere in pellicola: sono ormai 5-6 anni che è stata sostituita. Sarà interessante verificare come il nostro occhio ormai nel “digitale” la potrà recepire”.

Oltre al Nightmare Classic, nel cui ricco programma spicca Nosferatu musicato dal vivo dal Maestro Marco Dalpane; all’estAsia, nuova sezione dedicata alle cinematografie più presenti nel cinema di genere, quella giapponese ed asiatica; e a Contemporanea – Il cinema del presente, con film fuori concorso messisi in evidenza nei principali festival di settore, il programma avrà tra i suoi fiori all’occhiello l'evento speciale dedicato al regista Massimo Dallamano, con l'esclusiva proiezione di Cosa avete fatto a Solange? (1972), che vede ospite al Festival, con una lunga intervista in sala con il pubblico, l’attore protagonista Fabio Testi.

Testi è un attore che ha lavorato tantissimo, con moltissimi registi – prosegue la Martinelli -. Qualcuno potrebbe storcere il naso, perché è un po’ “controverso”, ma ci piaceva poterlo ospitare, per essere meno “istituzionali”; e sentire cosa ci potrà raccontare, lui specchio di questo film culto, amato da Tarantino, e di cui è stato annunciato un remake, alla produzione Nicolas Winding Refn”.

“Facciamo cinema ormai da più di 30 anni – conclude Maria Martinelli -. È venuto naturale fondare la Start Cinema, una cooperativa, un gruppo di persone che si occupa di tutte le sue sfaccettature.

Non siamo a Roma, siamo fuori dalle strade battute, ma negli anni siamo stati capaci di creare anche situazioni culturali formative e di promozione. Con noi è cresciuto Stefano Mordini, regista di Provincia Meccanica, Pericle il nero

Sono regista, in Rai sono passati due miei documentari, ho lavorato a Presa diretta con Riccardo Iacona. Vorrei arrivare a un film di fiction…

Nel frattempo, mi sono dedicata negli ultimi 5 anni alla produzione: dobbiamo uscire dalla mentalità che facciamo film solo per l’Italia; e canali per il cinema indipendente come quelli del MIA permettono di dialogare con il mercato estero, incontrando uno spettatore consapevole, disposto a crescere grazie a un cinema di qualità”.